«Il 2020 dovrà essere l’anno del riscatto per il Molise, bisogna avere l’ambizione di puntare in alto con progetti e iniziative che diano lustro a questa regione. Motivo per cui accolgo con estremo favore la volontà da parte dell’amministrazione comunale di Isernia di candidare la città a capitale italiana della cultura 2021» ne è convinta Filomena Calenda che da presidente di IV Commissione Consiliare Permanente della Regione Molise e da consigliere comunale del capoluogo pentro sposa in pieno la volontà di far concorrere il capoluogo di provincia a questo prestigioso concorso.
«Sono 44 le località che ambiscono al riconoscimento del Mibact; realtà importanti come Genova, Bari, L’Aquila, Ferrara e tante altre ancora, ma sono fermamente convinta che, al di là del risultato finale, questa sfida per Isernia sarà un esperienza molto formativa. Confrontarsi con queste città, alcune delle quali all’avanguardia per quel che concerne la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, gioverà all’intero comparto turistico locale che potrà usufruire di una progettualità chiamata a rafforzare l’offerta e i servizi, nonché a puntare sulle peculiarità di un territorio ormai famoso anche oltreoceano», ha continuato Calenda con un chiaro riferimento all’articolo del New York Times che ha inserito il Molise tra le 52 mete (solo tre italiane) consigliate per quest’anno e al recente riconoscimento ottenuto dalla Transumanza quale Patrimonio dell’Unesco. «A volte siamo i primi a non credere alle capacità attrattive della nostra terra, ma i riconoscimenti fin qui ottenuti devono aprirci gli occhi. Oggi – ha concluso Calenda – serve uno sforzo condiviso per sfruttare queste importanti opportunità».