Si brancola ancora nel buio per la morte improvvisa del professore di Educazione Fisica di Sant’Agapito Ugo Arpante, 66 anni molto noto, deceduto presso l’ospedale Veneziale di Isernia il 9 novembre scorso.
Giunto al pronto soccorso, dopo una giornata intera, i sanitari avevano effettuato una tac, la quale non avrebbe rilevato all’addome nessuna emorragia al momento, era stato ricoverato presso il reparto di Chirurgia, con l’addome molto gonfio, registrando il decesso dopo meno di un’ora dal trasferimento nel reparto.
Un dolore indicibile dei familiari per l’improvvisa dipartita dell’uomo che li ha indotti a sporgere denuncia alla magistratura per far luce sulla morte del loro caro. La procura di Isernia ha avviato la procedura per l’ipotesi di reato di omicidio colposo nei confronti di sei medici che sono indagati per la morte del prefessore.
Si è proceduto con il disporre l’esame autoptico il quale è stato eseguito nel pomeriggio di ieri lunedì , con le difficoltà tipiche – come ci riferiscono – di un corpo congelato a cui non è stato possibile completare l’esame, costringendo i consulenti individuati dal pubblico ministero Marco Gaeta, i medici legali Pietrantonio Ricci, docente dell’università di Foggia, Felice Mucilli ordinario di Chirurgia a Chieti e il dott. Nicandro Buccieri consulente di parte degli indagati, a dover prelevare i tessuti e trasferirli presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Foggia per le risultanze.
Tre ore di intervento estenuante che poteva essere evitato e avere l’esito dell’esame istologico subito, senza attendere 90 giorni, se fosse stato anzitempo stabilito lo scongelamento del cadavere, cosa che non è avvenuta.
Resta al momento il mistero sulle cause del decesso, i familiari del defunto sono assistiti dall’Avv. Ruggiero Romanazzi del Foro di Larino; tre dei sei medici a cui è giunto l’avviso di garanzia sono assistiti dal legale Danilo Leva del foro di Isernia.
La procura dopo ben 17 giorni dal decesso ha concesso il nulla osta per le esequie che si terranno oggi pomeriggio nella chiesa del sacro cuore ad Isernia.