“Il confronto con il Governo va bene, è importante anche l’impegno assunto per mettere mano ai contratti dei dipendenti pubblici. Ma le risorse economiche che si intendono impegnare … sono insufficienti. Evviva la volontà politica, ma bisogna tirare fuori i soldi!” Questa, in estrema sintesi, la valutazione di Tecla Boccardo, nostra leader sindacale ed anch’essa dipendente comunale, che domani mattina sarà a Roma con una delegazione di dirigenti, militanti, iscritti alla UIL Molise, per un confronto in sede sindacale e per manifestare sotto il Ministero della Funzione Pubblica.
Fanno osservare i dirigenti nazionali di CGIL, CISL e UIL delle Categorie che organizzano i dipendenti pubblici: “Gli stanziamenti in legge di Bilancio per il rinnovo del contratto non tengono conto del complesso di interventi necessari sul salario delle lavoratrici e dei lavoratori, così come sull’elemento perequativo e sull’indennità di vacanza contrattuale. Non solo, come previsto dai passati contratti, c’è bisogno di accelerare e investire risorse sul nuovo sistema di classificazione del personale. Per riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori il giusto valore della loro professione.”
“A nostro parere, nel mettere sul tavolo i soldi perché i contratti del Pubblico Impiego vengano rinnovati, occorre tenere conto dei prolungati anni di blocco della contrattazione e della strada ancora da fare per registrare un vero recupero dell’inflazione.” Incalza la Boccardo.
Ma Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, mettono l’attenzione sui contratti ma guardano ben oltre. Occorre: “puntare all’innovazione, generando un vero cambiamento nella Pubblica Amministrazione che consenta una valorizzazione dei lavoratori e che offra sempre migliori servizi ai cittadini. Per fare questo servono interventi che guardino anche al varo di un piano straordinario di occupazione, alla proroga di tutte le graduatorie in essere e alla stabilizzazione dei precari, al liberare dagli stringenti vincoli la contrattazione decentrata.” Rivendicazioni, queste, che saranno al centro dell’Attivo unitario nazionale.
“Noi, come UIL Molise, abbiamo una carta in più da giocare – evidenzia la sindacalista nostrana- Carmelo Barbagallo, proprio qui a Campobasso venerdì scorso, ci ha assicurato appoggio in queste come in altre rivendicazioni. Sa bene lui, perché glielo abbiamo raccontato in modo dettagliato, come da noi tutta la Pubblica Amministrazione ha bisogno di una svegliata: precari ancora da stabilizzare con la Legge Madia, assunzioni negli ospedali e nei comuni che sono tutti sotto i numeri di dipendenti previsti in pianta organica, razionalizzazione degli stessi servizi ed apparati della Regione, evitare la spoliazione del nostro territorio con il passaggio delle pubbliche amministrazioni centrali in altri luoghi lontani e disagevoli per i cittadini.”
Partenza all’alba, dunque, per i sindacalisti della UIL “per portare anche a Roma la voce dei dipendenti pubblici molisani, trascurati come tutti gli altri nei loro diritti, ma tartassati un po’ di più da una politica locale, come al solito, inerte e distratta.”