di Pietro Tonti
Nel fine settimana si è avuto a Campobasso un convegno sulla transumanza, nella sede della Fondazione Molise Cultura. Si è parlato dell’organizzazione di un Festival del Sud che unisca le eccellenze culturali di Campania, Molise e Abruzzo in un unico percorso. E’ l’idea lanciata da Rossella Paliotto presidente della Fondazione Banco di Napoli
“Queste tre regioni hanno mantenuto nel tempo contatti comuni: attraverso la valorizzazione delle radici e delle tradizioni specifiche dei vari territori, come quella dei Tratturi in Molise, la Fondazione Banco di Napoli vuole creare una sinergia utile allo sviluppo sociale ed economico di tutto il Sud. Insieme alla Fondazione Molise Cultura intendiamo realizzare quindi un percorso che serva a intensificare questo spirito comune, da qui l’idea di un Festival”, ha spiegato Paliotto dal palco.
Nella giornata, il presidente della Fondazione Banco di Napoli ha incontrato in un tour istituzionale: il presidente della Regione Donato Toma, il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, il presidente della Camera di Commercio del Molise Paolo Spina e il Rettore di Unimol Luca Brunese nell’ottica di instaurare un rapporto di collaborazione.
Ma il tema è sempre lo stesso, Transumanza e tratturi, tratturi e transumanza, avendo l’idea che questa regione sia popolata da centinaia di pastori erranti nelle tre regioni come ai tempi dei sanniti, quando la verità è ben altra. Sui tratturi solo una volta l’anno una famiglia, la Colantuono diventata icona assoluta dei tratturi a livello internazionale, con la prima pagina addirittura sul times, porta la sua mandria di vacche stile western americano e non greggi di pecore come un tempo sui tratturi. La transumanza come la si è sempre intesa non esiste più da oltre un secolo.
Parlare di valorizzazione dei tratturi come risoluzione di sviluppo turistico ancora una volta, dedicando un convegno dei 1000 inutili nel corso degli ultimi 40 anni, con denaro speso ancora inutilmente per una promozione e difesa, quando nessuno li frequenta e i pochi che decidono di percorrerli si trovano barriere di rovi impenetrabili, crediamo sia pleonastico. Ed è giunto il momento di verificare realmente la fattibilità di qualsiasi progetto in questa direzione, per non continuare a spendere il denaro di fondazioni e quello pubblico su un inutile idea di riqualificazione che tra costi elevatissimi come i 129 milioni di euro stanziati per i tratturi dal Cis e benefici nulli per il Molise in termini di incoming turistico, si dissipano delle risorse che invece potrebbero essere investite nella direzione delle infrastrutture viarie.
Quelle nostre sono da terzo mondo come ben sappiamo. Anche la cultura viene frenata da strade impercorribili nei paesi, frane, esondazioni e ponti pericolanti, rendendo vane anche le belle iniziative come quella del festival del sud del Banco di Napoli. Unire sì le tre regioni nella cultura, ma prima pensiamo a mettere in sicurezza chi deve giungere da fuori regione, siamo ancora all’anno zero.