Campobasso, 12 luglio 2019 – La Giunta regionale, nella seduta odierna, ha adottato il Piano strategico regionale per lo sviluppo del turismo, elaborato da Sviluppo Italia Molise, in collaborazione con la Camera di Commercio e con il coordinamento scientifico dell’Università degli Studi del Molise.
Il documento è stato definito a seguito dei numerosi tavoli tematici che si sono svolti sul territorio, nell’ambito degli Stati generali del turismo e della cultura, che hanno visto la partecipazione di oltre seicento addetti ai lavori. Durante il percorso di ascolto sono state fatte emergere le istanze del territorio e le effettive criticità da superare.
Gli incontri sono stati organizzati in modo da coprire l’intero territorio molisano; dopo il kick-off di Termoli il 27 novembre 2018, i tavoli tematici si sono svolti a Pozzilli, Jelsi, Campobasso, Capracotta, Larino, Colle D’Anchise, Montenero di Bisaccia, Castelpetroso. Una distribuzione territoriale omogenea al fine di agevolare la partecipazione e favorire una lettura puntuale delle dinamiche territoriali che caratterizzano la regione.
Potenziare l’accessibilità e le infrastrutture, rafforzare la capacità ricettiva e la qualità dell’accoglienza, valorizzare il “Prodotto Molise”, migliorare le competenze della filiera del turismo e della cultura, la gestione dei flussi turistici, la governance dei processi, nonché la promozione turistica e culturale, sono i principali risultati attesi, emersi dagli incontri del percorso di partecipazione.
L’analisi condotta dal Piano strategico ha evidenziato i tratti di una regione che fatica a valorizzare e affermare i propri punti di forza. Il patrimonio estremamente ricco, ma anche molto frammentario del Molise, le montagne, le colline, il mare, la cultura, le tradizioni, i prodotti agricoli, l’enogastronomia, i tratturi, non emergono dalle maglie troppo larghe del racconto turistico perché, negli anni, la regione ha faticato a parlare con un’unica voce e dunque a fare sistema.
La chiave per il Piano turistico del Molise risulta, quindi, proprio la trasformazione della frammentazione delle risorse da punto di debolezza a fattore di successo, l’identificazione di azioni in grado di connettere luoghi, persone, attività, e costruire intorno al patrimonio diffuso una cornice di senso, fiducia, narrazione, promozione e infrastrutture.
In funzione di questa visione e del percorso di analisi, frutto di un processo partecipato anche dagli stakeholder del territorio, è stato individuato un quadro strategico rispetto al quale la governance regionale orienterà la propria azione nei prossimi anni.