Il Molise senza lavoro porta da anni operai dal basso Molise, ma anche dall’alto Molise alla Val di Sangro dove insistono industrie di peso internazionale, tra queste la Sevel una delle più grandi. Ogni mattina oltre 400 operai partono dalla nostra regione per raggiungere il posto di lavoro in autobuss, ma cosa accade? Il trasporto dell’azienda campobassana Atm con il contratto milionario con la regione Molise, secondo gli operai non è sicuro e in fatto di efficienza lascia a desiderare.
Di giorno in giorno riferiscono le maestranze molisane impegnate in Val di Sangro, sta diventando più difficile, i pullman non sono più mezzi idonei per i trasporti, spesso gli operai vengono lasciati a piedi.
Nel corso degli ultimi mesi si sono avuti dei disagi grandissimi. Il bus a due piani carico di pendolari nel marzo scorso si ruppe sulla A 14 dopo il turno di notte in piena autostrada. Grazie alla prontezza dell’autista il mezzo fu posto in sicurezza nell’area di sosta ’San Lorenzo’ in attesa del pullman sostitutivo.
Tanta la rabbia dei lavoratori: “Non ce la facciamo più, questi viaggi sono diventati un incubo, cambiate una volta per tutte gli autobus perché la sicurezza viene prima di tutto». Già si lagnavano gli operai, e a inizio febbraio ci fu anche un principio di incendio, di un bus sempre in A14.
Si è giunti al punto che quando si parte, come ci riferiscono gli stessi operai in questi giorni, non si sa se si arriva a destinazione, o se si può ritornare alle proprie case.
Altra problematica, da questa settimana il costo del biglietto è aumentato del 40% che non lascia altra speranza ai lavoratori, ritornare come un tempo a spostarsi per raggiungere il posto di lavoro con i propri mezzi, con rischi, costi e soprattutto creando disagi per quanto riguarda i parcheggi nell’area Val di Sangro, legati alla questione ecologica.
Non ci spieghiamo affermano le maestranze molisane, per quale motivo l’Atm ha prodotto un aumento così considerevole che non si giustifica nè per qualità nè quantomeno per sicurezza.
Ma i disagi non si fermano qui, dall’undici marzo scorso l’ATM ha deciso di lasciare gli operai al piazzale Sevel in Val Di Sangro, per tantissimi è un vero supplizio, soprattutto per quelli che non lavorano nella grande industria automobilistica, ma nelle altre aziende dell’area industriale che per raggiungere il proprio posto di lavoro sono costretti a percorrere a piedi anche due chilometri , o nel migliore dei casi, ringraziare i colleghi che muniti di auto offrono loro un passaggio. La causa di questo ennesimo disagio parrebbe ricondursi al servizio navetta prima attivo, eliminato con un colpo di spugna misteriosamente dalla regione Abruzzo.
La Fiom CGIL Abruzzo Molise è scesa in campo per difendere le aspettative degli operai molisani, chiedono alle due regioni interventi urgenti per risolvere la questione.
Il sei giugno scorso è stata spedita una missiva agli assessorati ai trasporti di Abruzzo e Molise, ma da allora ancora nessuna risposta.
I sindacati chiedono un tavolo di concertazione congiunto per affrontare una volta per tutte il problema mobilità degli operai e trovare una soluzione immediata.