di Claudia Mistichelli
E’ da poco iniziato il nuovo anno nella speranza comune che portasse un po’ di serenità.
Invece, oltre al terremoto, l’Italia è stretta in una morsa di gelo con conseguenti slavine ed alluvioni. L’emergenza al Centro Italia non finisce. Intere comunità sono stremate dalle conseguenze del terremoto e delle abbondanti nevicate.
Oltre l’allerta meteo costante, c’è una continua richiesta di aiuto. Le popolazioni, soprattutto quelle dei territori colpiti dai terremoti, si sentono abbandonate in strutture non idonee ad affrontare queste temperature, spesso senza corrente, riscaldamento ed acqua.
Anche il resto del Sud Italia non è in condizioni migliori. Le alluvioni di queste ultime ore stanno destando grande preoccupazione. Le immagini della furia della natura che trascina via tutto stanno riempendo le bacheche di facebook. Le squadre che si occupano del soccorso sono stremate dalla mole di lavoro. L’emergenza sembra non finire mai.
Da settimane, con poco ricambio, pochi mezzi ed attrezzature a disposizione, ma con grande dignità e senza mai lamentarsi, i soccorritori continuano a spalmarsi sui vari territori prestando aiuto ininterrottamente.
Per contro, sempre su facebook si legge o si pubblicano foto, di sparuti gruppi di migranti che spalano neve senza le attrezzature idonee. Il dubbio atroce che assale è: a fronte di un’accoglienza (solo nel 2016) di circa 180.000 migranti perché solo poche decine di migranti stanno aiutando?
Non si perde occasione, e a tutti i costi, di far digerire al popolo italiano questa accoglienza sconsiderata, senza regole e controllo. Ma “la gratitudine silenziosa non è di grande utilità a nessuno” (Gertrude Stein).