Lo ha annunciato il ministro Barbara Lezzi: 220 milioni di euro sono riservati per la regione Molise nel CIS, il contratto istituzionale di sviluppo.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto fede a quanto annunciato nelle riunioni tenute a Campobasso e Isernia con Invitalia e tutti i nostri Amministratori e portatori di interessi.
È una occasione formidabile che dobbiamo cogliere senza tentennamenti e indugi, definendo le priorità negli investimenti strategici quali infrastrutture fisiche e digitali e velocizzazione delle tratte ferroviarie mediante il completamento dell’elettrificazione e l’utilizzo di treni a trazione elettrica nel più breve tempo possibile.
Basta con il binario 20 bis a Roma Termini!
Da questa notizia eccellente la posizione del Consigliere regionale del Molise Andrea Di Lucente:
“Lavoro. E’ questa la parola chiave attorno alla quale devono ruotare i progetti legati al Contratto Istituzionale di Sviluppo del Molise.
Quei 220 milioni di euro che arriveranno da Roma devono rappresentare seriamente un volano di sviluppo, un’opportunità. Disperdere risorse, non soppesare bene le idee, investire in rami secchi che non possono più produrre sarebbe un peccato mortale in questo momento.
Significherebbe gettare al vento l’ennesima occasione. E’ per questo motivo che prima di tutto è necessario intavolare una discussione in Consiglio regionale per esaminare la questione del Contratto istituzionale di Sviluppo e per avviare un confronto costruttivo”: è il commento del consigliere regionale Andrea Di Lucente.
L’esponente dei Popolari per l’Italia interviene sulla notizia del finanziamento da 220 milioni di euro del Cis Molise. “La fase della decisione sui progetti da portare avanti resta di vitale importanza per non disperdere la possibilità di creare occupazione. Sono sicuramente fondamentali le vie di comunicazione e il settore turistico, ma la priorità resta il lavoro. Senza occupazione e stimoli al mercato del lavoro non è possibile pensare ad un disegno più ampio di rilancio del Molise.
Le infrastrutture sarebbero a servizio di cosa? Del deserto o delle altre regioni. Il turismo ha un grande potenziale, ma servirebbero anni per avere ricadute forti sull’economia regionale. Nel frattempo cosa diventerebbe il Molise senza lavoro?
Visto che i 220 milioni di euro sono risorse non elevatissime né infinite, si deve procedere per priorità. E la priorità attualmente è cercare in tutti i modi di aumentare in maniera esponenziale i livelli occupazionali attuali. E’ da lì che dobbiamo ripartire. Cosa resterebbe del Molise senza aziende, senza uno stimolo costante alla ripresa economica?
Sicuramente il punto di partenza sarà quello di una discussione attenta in consiglio regionale per fornire l’indirizzo necessario all’azione del Cis. L’Assemblea resta lo snodo necessario per tracciare la rotta e per stabilire le questioni rilevanti sulle quali lavorare”.