Conclusa la vicenda poltrone al Comune di Isernia. Non è saltata la maggioranza guidata dal sindaco Giacomo d’Apollonio. La questione legata alla modifica dello Statuto ha tenuto banco per alcuni giorni, rientrata con la pronuncia del Ministero dell’Interno: Lombardozzi resta in sella, il nuovo Statuto sarà attivo dalla prossima legislatura, ma Casapound non ci sta e stigmatizza: “occupatevi delle reali esigenze di una città morente”
Nel novembre del 2018, il Consiglio comunale di Isernia, ha varato il nuovo Statuto dell’ente. Le due novità politiche più importanti riguardano l’introduzione della figura del vice presidente del Consiglio comunale ed il rinnovo, a metà mandato, della figura del presidente del Consiglio. Ricordiamo che il vecchio Statuto risaliva al 2004.
L’elezione di un nuovo presidente del Consiglio, in sostituzione di Giuseppe Lombardozzi, avrebbe sicuramente messo fine alla legislatura in anticipo e mandato tutti a casa. Infatti, in esecuzione di quanto previsto dal nuovo Statuto comunale, a metà legislatura è prevista l’elezione di un nuovo vertice dell’assise civica.
Lombardozzi, per rimanere al suo posto e far valere le sue ragioni, ha chiesto l’intervento del Ministero dell’Interno e, in tempi record, è arrivata la risposta: il nuovo Statuto comunale sarà valido dalla prossima legislatura. Per tutti gli altri Consiglieri comunali, invece, doveva esserlo già da questa legislatura.
Giuseppe Lombardozzi resta Presidente del Consiglio Comunale, con buona pace di chi già si stava pregustando il nuovo ruolo politico. A questo punto, salvo sorprese, come detto, dovrebbe calare il sipario sulla pietosa vicenda. Il sindaco d’Apollonio, per ora, può tornare a dormire sogni tranquilli, almeno fino alla prossima battaglia politica.
Di seguito l’intervista a Francesca Bruno (Casapound)