Accolgo con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della Sardegna della Proposta di Legge n. 537 inerenti le “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia”. Una vera e propria battaglia di civiltà che porterò avanti anche in Molise. Mi auspico, inoltre, che l’iter legislativo, in ambito nazionale, faccia il suo corso e si arrivi a garantire maggiori forme di tutela per coloro che sono affetti da tale malattia, circa due milioni in Italia. Sebbene, infatti, l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) abbia riconosciuto l’esistenza della fibromialgia a partire dal 1992, ad oggi il Servizio Sanitario Nazionale ancora non la riconosce tra le malattie croniche invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa economica.
Per quel che riguarda il Molise ho già preso contatti con l’Asrem per comprendere quanti cittadini siano affetti in regione da questa patologia e quali siano le modalità d’intervento e i servizi erogati. Nei prossimi giorni presenterò una proposta di legge per istituire un tavolo tecnico che abbia il compito di programmare gli interventi futuri sia in ambito diagnostico-terapeutico che per quel che concerne l’ambito preventivo. Si sta valutando anche l’ipotesi, così come avvenuto in Sardegna, di istituire un registro regionale della fibromialgia, utile per la raccolta e le analisi dei dati clinici. Ma credo che il passo fondamentale sia quello di garantire a questa categoria di malati i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Una battaglia, quest’ultima che deve coinvolgere i nostri deputati e senatori.
Inoltre, sono fermamente convinta che sia di fondamentale importanza un supporto da un punto di vista sociale, considerati i risvolti negativi che, sul piano interpersonale e lavorativo, determina tale patologia. La fibromialgia, infatti, è una malattia reumatologica che presenta una moltitudine di sintomi, in particolare forti dolori muscolo-scheletrico, disturbi del sonno, disfunzioni cognitive, rigidità, affaticamento e alterazioni del tono dell’umore.