Da qualche giorno c’è stato l’insediamento ufficiale dei commissari che il governo ha nominato per mettere mano alla sanità del Molise.
Sarebbe auspicabile, prima di adottare qualsiasi provvedimento, che essi avviassero una attenta e approfondita “fase di ascolto”, cioè che incontrassero tutti i soggetti in campo ( istituzioni, movimenti politici, associazioni di categoria, operatori del settore ) in modo da rendersi conto della drammatica situazione in cui versa l’ organizzazione sanitaria di questa regione dopo gli ultimi anni di malgoverno e di pessima gestione.
Io stesso chiederò di essere ricevuto, nella veste di rappresentante del mondo sanitario, di chi ha elaborato il primo Piano di Rientro nel lontano 2007 da assessore regionale alla salute e di ex parlamentare del Molise.
Prendere conoscenza della nostra situazione sanitaria, da parte di chi proviene da altre realtà con caratteristiche e fabbisogni differenti, non sarà cosa semplice. E ancora più difficile sarà adottare le migliori soluzioni.
Certo la soluzione più rapida e facile sarebbe quella di adottare modelli gestiti e collaudati in altre realtà, avendo come unico riferimento la stretta finanziaria richiesta dal mandato e puntando alla famigerata “razionalizzazione” della spesa.
Ma credo che non si farebbe il bene del Molise. La nostra è una realtà con problemi orografici, demografici e socio-economici del tutto peculiari. È la realtà di una piccola regione in cui la sanità pubblica è stata annientata e dovrà essere riordinata, messa nelle condizioni di garantire quanto meno l Livelli Essenziali di Assistenza.
Una realtà in cui l’ ospedalita’ privata svolge un ruolo importante, a volte suppletivo e sostitutivo di quello pubblico, che dovrà essere considerato e inquadrato con regole certe all’ interno del sistema sanitario complessivo.
Una realtà in cui già da adesso, ma sarà peggio nei prossimi anni, si evidenzia una preoccupante carenza di personale qualificato perché gli anziani vanno in pensione e i giovani non rispondono ai bandi e agli avvisi pubblici preferendo realtà più allettanti.
Una realtà che presto, molto presto, dovrà confrontarsi con la cosiddetta “autonomia differenziata” delle regioni grandi, ricche e del nord, con la seria possibilità di sparire dalla realtà del nostro Paese. Questo è il Molise che i commissari si troveranno di fronte, ed è a questo povero Molise che dovranno dare risposte.
Dott. Ulisse Di Giacomo