Prime intese per un convegno futuro sul Frate dalla Stimmate e sull’importanza della sua permanenza a Venafro

 

Presenti il Vescovo Diocesano Mons. Cibotti, il sindaco della città Ricci, numerosi sacerdoti e tanti cittadini di Venafro ha riaperto nel centro storico venafrano la storica chiesa di Sant’Antuono, chiusa sul finire degli anni ’80 a seguito del sisma dell’epoca. Finalmente grazie ai fondi della Cei il luogo di culto, restaurato e reso accogliente (resta da rifare l’esterno), ha potuto riaprire i battenti con ovvia soddisfazione dei venafrani data la sua importanza storico/religiosa, avendo ospitato sul finire del 1911 l’allora 24enne Padre Pio che vi si recò per confessare in  occasione della novena dell’Immacolata. Lo stesso Frate dalle Stimmate, una volta libero da impegni al confessionale, si dedicava ben volentieri ad intrattenere i fanciulli della parrocchia con giochi e canzoncine mariane che tanto appassionavano i piccoli. Di questo e tant’altro è stato detto ieri mattina sulla piazzetta antistante Sant’Antuono, dopo che il Vescovo Diocesano aveva fatto gli onori di casa entrando per primo nella storica chiesa edificata nel 1778 come da iscrizione in alto ed annunciando che l’attigua ex casa canonica ugualmente restaurata fungerà da centro ascolto della Caritas Diocesana per ogni tipo di urgenza e necessità. Mattinata di festa quindi per Venafro e prime intese per un prossimo convegno dedicato alla figura ed all’importanza del giovane Padre Pio in città. A Venafro il Frate del Gargano rimase solo 40 giorni (fine ottobre/7 dicembre 1911), né ebbe più modo di tornare nel corso della propria vita, ma la sua pur breve permanenza risultò assai significativa sia per il ruolo  avuto nella chiesa di Sant’Antuono e sia per le continue tentazioni demoniache che ebbe nella celletta del Convento Francescano cittadino mentr’era allettato date le sue precarie condizioni di salute, tentazioni che superò con la forza della preghiera e della fede cibandosi esclusivamente dell’eucarestia.