di Tonino Atella
Niente Santa Manna a Venafro ! Il liquido, che si raccoglie (o meglio si raccoglieva, visto che da anni il fenomeno non avviene più, con ovvio dispiacere dei venafrani che credono nelle sue qualità miracolose) in fondo al pozzetto a ridosso dei resti mortali del Patrono San Nicandro nella cripta sottostante il luogo di culto, tale liquido -si scriveva- continua a non fare la propria comparsa, e la cosa ormai avviene da troppo, tanto tempo. Anche ieri l’altro in occasione dei riti in Basilica del 17 di ogni mese, giornata che ricorda il sacrificio del Martire avvenuto il 17 giugno del 303 d.C., non è stata rinvenuta traccia di Santa Manna ed a darne comunicazione è stato lo stesso guardiano e superiore di Basilica e Convento, Fr. Cosimo Vicedomini. <Personalmente sto alla guida di questo sito religioso dalla seconda metà del 2016 -afferma il frate originario della Campania- e non ho ancora avuto la fortuna di vedere la Santa Manna che continua a non apparire. Come frati abbiamo lasciato aperto il pozzetto retrostante il Sarcofago del Martire, in fondo al quale si raccoglieva abitualmente la Manna, anche per il giorno successivo affinché i fedeli potessero constatare di persona l’eventuale comparsa della Santa Manna, ma nessuna traccia del liquido. Nessun problema particolare comunque ed invito i venafrani a ribadire in tutta convinzione la loro plurisecolare fede, come del resto avviene a prescindere dall’apparizione o meno della Manna>. Cos’è, cosa rappresenta la Santa Manna per i venafrani? Qualche anziano sull’argomento: <I nostri padri attribuivano al liquido qualità miracolose. Quando c’era se ne chiedeva una quantità minima ai frati al Convento per portarla ai malati allettati o anche per tenerla a casa e berla in momenti particolari della propria vita>. Decenni addietro, al fine di capirne la natura, si pensò di sottoporne una quantità minima ad analisi di laboratorio in un centro specializzato non molisano, ma l’indagine medico/scientifica non arrivò ad alcuna conclusione forse per la modesta quantità del liquido attinto e da allora la cosa non è stata più ripresa. Dove appare, quando c’è? In una pietra concava in fondo al pozzetto retrostante il sarcofago del Santo Patrono nella cripta sottostante la Basilica, pietra non collegata ad alcuna condotta. Compare improvvisamente e nei periodi più impensabili. Sarebbe, secondo i venafrani, la testimonianza reale e diretta della vicinanza del Santo Martire alla città, al territorio venafrano ed a quanti credono. Quando si riproverà ad attingerne in fondo al pozzetto, sperando che ci sia? Il prossimo 17 gennaio, sperando che l’anno nuovo porti la buona nuova!