Orticole e mais ridotti a zero – ritardi per le produzioni autunno-vernine – stalle circondate dall’acqua
Le violente e incessanti piogge torrenziali che per tutta la scorsa notte si sono abbattute sull’isernino, in particolare sulla zona di Venafro, Sesto Campano e Capriati a Volturno, hanno provocato danni ingenti all’agricoltura. A denunciarlo è la Coldiretti Molise che ha subito mobilitato la propria struttura per avere contezza della situazione, resa ancora più difficile dallo straripamento del fiume Volturno, la cui eccezionale portata di acqua si è riversata sia sui terreni che nei canali del Consorzio di Bonifica per poi invadere interi campi coltivati.
Non è ancora possibile quantificare le perdite in termini economici ma, da una prima ricognizione effettuata dall’Organizzazione, dalla Piana di Venafro fino alla città di Isernia, la furia dell’acqua non ha risparmiato nessuna azienda, agricola o zootecnica, causando la distruzione di varie colture oltre che danneggiando oliveti e frutteti.
Il violento scorrere dell’acqua ha invaso interi campi e numerose stalle si sono ritrovate completamente circondate dall’acqua. Riguardo ai danni all’agricoltura è corretto dire che quel che non è stato fino ad ora raccolto è andato perduto a cominciare dal mais, che abbonda in tutta la piana. Le colture orticole sono andate invece perdute perché sommerse da acqua e fango. Ma i danni al settore non si fermano qui perché gli allagamenti provocheranno anche un ritardo nell’avvio delle nuove campagne di semina con tutti quello che da ciò ne deriverà.
Su scala nazionale l’ultima ondata di maltempo fa salire a oltre 1,5 miliardi di euro il conto dei danni provocati alle campagne dagli eventi estremi del 2018 con nubifragi, trombe d’aria, fulmini, bombe d’acqua e grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola. “Siamo di fronte ad una evidente tendenza tropicalizzazione che – sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo”.
“L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma. Il 2018 – continua la Coldiretti – si è classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,77 gradi rispetto alla media storica nei primi dieci mesi dell’anno secondo l’Ispra, durante i quali però si sono alternati periodi di intense precipitazioni e momenti di siccità. In Italia le calamità naturali che – rileva la Coldiretti – negli ultimi venti anni hanno provocato perdite per 48,8 miliardi di euro secondo dati UNISDR, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di disastri naturali. ll Belpaese – conclude la Coldiretti – si colloca tra i dieci Paesi più colpiti al mondo per alluvioni, siccità, tempeste, ondate di calore e terremoti che nel periodo considerato a livello planetario hanno ucciso complessivamente 1,3 milioni di persone e provocato perdite economiche per 2507 miliardi di euro, dei quali il 77% per diretta conseguenza dei cambiamenti climatici”.
fonte, Coldiretti Molise