Riceviamo e pubblichiamo la replica di Di Clemente a Mike Matticoli:

E ‘davvero grottesco il comunicato contro il PCL Molise sulla questione del Viadotto Sente, diramato dal sig. Matticoli che infatti nulla risponde, gettandola come sempre in caciara e insulti gratuiti, con frasi sconclusionate.

Invero abbiamo solo riportato le pubbliche dichiarazioni dicotomiche del sig. Matticoli quale consigliere provinciale di Forza Italia delegato alla viabilità dal Presidente del PD: sino al 29 agosto u.s. dichiarava  “Per i viadotti ‘Sente’ e ‘Verrino’ non ci sono rischi immediati” ,  che v’era stato sempre “il continuo monitoraggio” , dopo aver minacciato spropositate querele verso chi ne ponesse in dubbio la sua infallibilità papalina.

Peccato che solo pochi giorni dopo, l’11 settembre, veniva invece constatato addirittura il pericolo di crollo del viadotto Sente, con la conseguente chiusura e i disagi, soprattutto per tanti lavoratori e studenti ! Sic!

Avevamo poi osservato che costui  aveva proposto il rimedio peggiore del male: l’Istonia, vecchia strada dissestatata che richiede più tempi e oneri per la messa in sicurezza, rispetto a quella contingibile del ponte, che peraltro ben poteva essere pianificata da molto tempo addietro.

Dunque quale sarebbe la “falsità dolosa” divulgata dal PCL MOLISE ?

E veniamo al “Lotto Zero”. Abbiamo solo posto l’esempio paradossale degli ingenti fondi che si voglono sprecare per opere inutili e dannose, mentre i ponti sono a rischio crollo!

Sicché il Matticoli anche qui sparla a vanvera falsificando i fatti veri che sono  seguenti:  in primis il Comitato NO LOTTO ZERO prescinde dall’esito dalle inchieste, ponendo precipuamente la gestione alternativa delle risorse per le reali esigenze sociali ed occupazionali.

L’inchiesta, inoltre, a prescindere dal discutibile operato della Procura di Isernia già opposto,  è ancora in corso (Autorità anticorruzione,  Corte dei Conti e prossime Procure di Campobasso e Roma). Ne è vero che il Comitato abbia mai “querelato la Giunta Brasiello”.

Ed  ancora: tutto il rispetto per la levatura quale giurista di provata fama del sig. Matticoli, ma è davvero enorme la sua gaffe tecnico-giuridica, laddove qualifica tale vicenda come “inquerelabile” .

O meglio: ciò sarebbe vero in caso di regresso dallo stato di diritto  allo stato feudale, quando il pubblico potere era legibus solutus (cioè al di sopra della legge) e salvo che il Matticoli abbia inteso parificare le sue dotte elucubrazioni alla giurisprudenza della Suprema Corte e autoproclamarsi infallibile come il Papa.

Ma continua il sig. Matticoli, infierendo – sempre con frasi a vanvera – anche sulla nostra vertenza per la stabilizzazione degli ex cantonieri:promettete, assunzioni senza concorso che non si possono fare dichiarando falsità”  e ciò…udite udite … sarebbe “stabilito anche da Sentenze del Giudice del Lavoro” .

Stendiamo pure un velo pietoso, ma tali baggianate superano ogni limite: sono lor signori e non noi  ad occupare le poltrone del potere borghese e ad avere il potere di fare simili “promesse di assunzioni” prima e dopo le campagne elettorali: come è elementare capire, la nostra rivendicazione riguarda invece la stabilizzazione, applicabile alla provincia di Isernia ex art.20 D. Lgs 75/2017, come ampiamente dimostrato nei nostri documenti pubblici cui si rinvia.

Ma qui le loro falsità si sprecano: hanno avuto il coraggio di scrivere su carta intestata dell’ente che l’art.20 comma 3 di tale Decreto non si applica alla Provincia ! Quando invece è palesemente vero  il contrario come è facile capire dalla stessa norma e come la stessa U.P.I. conferma!

In quanto alle Sentenze citate dal Matticoli, un famoso Pm avrebbe detto: e che ci azzecca? Qui il Matticoli fa un’ incredibile confusione giuridica tra la procedura speciale di stabilizzazione e la procedura ordinaria di assunzione ! Anzi, quelle sentenze, che non c’entrano nulla con la legge di stabilizzazione subentrata dopo e da noi rivendicata, condannano la Provincia di Isernia a risarcire i lavoratori per abuso di precariato, esattamente quello che si eviterebbe proprio se andasse in porto la nostra vertenza sulla stabilizzazione !

E poi l’immancabile litania: loro solo sono “gli eletti” e gli altri sarebbero “i falliti” : a parte la sciocca grettezza dell’affermazione, tanto più trattandosi di elucubrazione individuale traslata impropriamente su carta intestata dell’istituzione, è appena il caso di ricordare il diritto inviolabile di critica e di proposta sociale del Comitato operaio “Osvaldo Pallotta”, del PCL MOLISE e del sindacato provinciale CISL condotto da Di Schiavi, salvo a ripristinare la dittatura fascista.

Insomma, sig. Matticoli,  la differenza tra noi sta in questo: a parte, in generale, le finte elezioni a mo’ di mercato delle vacche e i noti condizionamenti del voto, Lei è “eletto” perché sta sul carrozzone del vincitore (uno dei partiti dei padroni) e rappresenta -nel suo piccolo – questo potere e questo sistema che, appunto, sono falliti miseramente rispetto alle esigenze popolari e sociali.

Noi con le nostre forze, è vero minoritarie e modestissime per ora, preferiamo impegnarci a nostre spese controcorrente, rifondendoci il poco tempo libero, il proprio modesto salario e spesso la propria salute, senza percepire le vostre legali prebende ed avere i vostri mezzi, ma con la passione di stare dalla parte della giustizia sociale, nella prospettiva di costruire il governo dei lavoratori, per una società migliore e più giusta, proprio per uscire dal tunnel in cui ci ha condotto il vostro sistema fallito.

Il sig. Matticoli, tuttavia, al termine del suo vuoto sproloquio, ci ha rivolto il gentile invito ad ascoltare il monologo di Salemme, tratto dal film: “Cose da Pazzi”, sicché v’è un aneddoto che ben vi si adatterebbe e che vede come attori proprio il Matticoli, e l’operaio Adolfo Valerio.

Durante una seduta consiliare della provincia di Isernia dei mesi scorsi, l’operaio del Comitato in lotta, Adolfo Valerio, rivendicò l’esistenza di un fondo ex Anas di oltre un milione nel bilancio corrente della Provincia di Isernia; ebbene il sig. Matticoli ne negava l’esistenza (era la stessa sicumera con cui diceva che il viadotto Sente era privo di pericoli sino a pochi giorni prima di chiuderlo) ed iniziò ad inveire contro l’operaio sprezzantemente, urlando “ è falso, che dici, tu non sai nulla ecc.”

L’indomani, il PCL MOLISE pubblicò la pagina del bilancio dove era previsto quel fondo! Dunque aveva ragione l’operaio Adolfo Valerio e risultò che il Matticoli non conosceva neanche il bilancio che egli stesso aveva deliberato!….Cose da pazzi”, appunto !

Morale: l’operaio conosceva ma non poteva deliberare, mentre il sig. Matticoli aveva deliberato senza conoscere.

Un motivo in più per sostenere il governo dei lavoratori, contro i comitati esecutivi della borghesia.

15/10/2018                                                                                                                Il Coordinatore

Tiziano Di Clemente