di Tonino Atella
Fa eccezione la Basilica di San Nicandro, aperta di continuo grazie ai Frati Cappuccini che l’accudiscono da oltre cinque secoli
Un riscontro purtroppo in atto da sempre a Venafro : la continuativa chiusura delle Chiese della città, sia nel centro storico che nei nuovi quartieri residenziali, eccezion fatta per le celebrazioni. Di tanto, e da tempo …, si lamentano i venafrani, a prescindere dalla loro vicinanza o meno a certe idee. <Perché non tenere aperti -è la domanda ricorrente- i diversi luoghi di culto della nostra città, piuttosto che sbarrarli con ermetiche chiusure? Ce lo chiediamo in tanti, ma di spiegazioni plausibili non sono mai arrivate. L’unica chiesa di Venafro continuativamente aperta e nella quale si può accedere in qualsiasi ora della giornata è la Basilica di San Nicandro, da oltre cinque secoli accudita dai Frati Cappuccini dell’attiguo Convento Francescano che la custodiscono e ne hanno tantissima cura. Il resto è sempre chiuso e sbarrato, a meno che non ci siano celebrazioni in atto!>. Il prosieguo del discorso: <Forse a monte ci sono motivi di sicurezza, salvaguardia e custodia dei luoghi di culto? Si preferisce cioè tenerli chiusi per non lasciarli in balìa di malpensanti? Se tanto è, e la cosa sarebbe plausibile, con l’intervento del Comune di Venafro si potrebbero coinvolgere nel discorso le associazioni cittadine che svolgono azione di volontariato nel sociale, perché controllino, preservino e tutelino in determinate fasce orario di apertura, ad esempio una/due ore a metà mattinata ed altrettanto tra pomeriggio e prima serata>. Perché non piacciono le chiese chiuse? <Innanzitutto per un discorso di fede -viene aggiunto- cioè per consentire a chi crede di entrare in chiesa e raccogliersi in preghiera, ma anche per far apprezzare a visitatori, studiosi e forestieri il vasto patrimonio sacro ed architettonico dei luoghi di culto di Venafro, dalla Cattedrale alla Ss.ma Annunziata tanto per citare. In effetti nel corso dell’estate che si avvia alla conclusione, non di rado s’incontravano forestieri fermi ed interdetti dinanzi alle chiese cittadine ermeticamente sbarrate. Questi, abbondantemente sorpresi e contrariati, chiedevano spiegazioni delle illogiche chiusure, non riuscendo a giustificarle. Pensavano di entrare, visitare ed ammirare, avendone letto sui libri e via internet, ma porte e portoni chiusi a doppia mandata lo impedivano>. La conclusione del discorso? <La chiusura continuativa delle storiche chiese di Venafro investe sia un discorso di fede, che è senz’altro preminente, ma anche aspetti turistici e sociali. Per questo se ne auspica finalmente l’apertura continuativa, ovviamente con le opportune tutele>. Verranno ascoltati siffatti inviti? Vedremo …