Dopo le polemiche innescate negli ultimi giorni da alcuni esponenti della minoranza consiliare, in particolare del Partito Democratico, e riguardanti la convocazione urgente del Consiglio comunale di Isernia, il sindaco Giacomo d’Apollonio ha inteso fare le opportune precisazioni che dimostrano la pretestuosità e l’infondatezza delle rimostranze.
«Devo constatare, ancora una volta, – ha esordito d’Apollonio – come il modo di fare politica di alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Isernia si basi sulla mistificazione della realtà. Probabilmente, non è a loro ben chiaro che la politica si fa sui contenuti, sul rispetto delle regole e non sulle invenzioni o sulle illusioni. Vorrei far chiarezza sulle ultime vicende, in particolare sulla convocazione d’urgenza del Consiglio comunale del 24 luglio scorso, per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, la pretestuosità e l’infondatezza delle rimostranze di una parte dei consiglieri di minoranza, che sono giunti addirittura ad accusarmi di aver instaurato un regime dittatoriale nel Comune.
In primo luogo, – ha continuato il sindaco – voglio sottolineare che la legge IMPONE l’approvazione in Consiglio comunale della verifica degli equilibri di bilancio ENTRO il 31 luglio; il termine è PERENTORIO (salvo diffida prefettizia nel caso ciò non avvenga), ma la legge non vieta che si possa approvare prima del termine. E poi, questo è il primo atto relativo alla gestione del bilancio che approviamo nei termini, senza diffida; nelle precedenti occasioni nelle quali avevamo dovuto far ricorso ai 20 giorni ulteriori concessi dalla prefettura abbiamo ricevuto ogni sorta di critica da parte dell’opposizione, ma evidentemente questo è l’unico modo per poter dire cose, scarne nei contenuti e povere nella sostanza. In pratica, non va mai bene nulla.
Ad ogni modo, devo dire, per amore di verità, che fin dal giorno 20 luglio, avevamo intenzione di fare la convocazione per il Consiglio del 24; purtroppo, il lavoro del Collegio dei Revisori si è protratto, legittimamente, fino al giorno 23, ed è stato possibile formalizzare la convocazione soltanto dopo aver ricevuto il verbale del Collegio sugli argomenti di competenza. Questo è un altro aspetto sul quale i consiglieri di minoranza fanno finta di non capire.
Al momento della convocazione TUTTI GLI ATTI sono depositati presso l’ufficio di Presidenza del Comune; in un secondo momento vengono posti sull’area riservata, ma questa è un’agevolazione che viene fatta ai consiglieri, NON UN ATTO DOVUTO. Pertanto, chi dice che non ha ricevuto la documentazione, in primo luogo non dice la verità dato che esiste una traccia dell’avvenuto deposito, in secondo luogo ammette di non aver adempiuto al suo ufficio di consigliere comunale non avendo avuto la voglia di scendere in Comune per prendersi tutti gli atti predisposti per il Consiglio.
Il regolamento del Consiglio consente all’art. 19 la convocazione d’urgenza, – ha aggiunto d’Apollonio – peraltro mai utilizzata prima d’ora. Si è ritenuto, considerando il periodo estivo e la consistenza degli argomenti posti all’ordine del giorno, che le 24 ore fossero un termine congruo per poter verificare gli atti. Questa è una facoltà che ha l’Amministrazione, e che è stata esercitata nel rispetto delle norme regolamentari, nella piena discrezionalità del Presidente del Consiglio che, peraltro, aveva anticipato questa possibilità nella Conferenza dei capigruppo. Avremmo potuto anche convocare il consiglio soltanto con i quattro punti all’ordine del giorno obbligatori per legge (ratifica delibera di giunta n. 125 dell’11 giugno 2018, riconoscimento debito fuori bilancio da sentenza, aggiornamento al DUP, verifica degli equilibri), ma ci è parso poco opportuno, proprio perché il Consiglio Comunale ha un costo, e quindi abbiamo deciso di inserire nella riunione anche altri argomenti importanti, ma con istruttoria poco complessa (tra cui l’argomento sollecitato dal Consigliere Testa sulla soppressione del punto Enel).
Volendo entrare nello specifico, – ha precisato il sindaco – per far comprendere ancora di più la pochezza della critica, voglio chiarire i punti obbligatori:
1) Approvazione verbale seduta precedente – nessuna discussione.
2) Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio – (Sentenza del TAR, da riconoscere obbligatoriamente ed inviare alla procura della corte dei conti) – nessuna discussione.
3) Ratifica deliberazione della Giunta camerale n. 125 dell’11 giugno 2018 – variazione al bilancio di previsione (la delibera è stata adottata e pubblicata 40 giorni fa, è alquanto singolare che nessuno abbia avuto la possibilità di accedere agli atti, tanto più che essenzialmente riguarda il rinnovo del contratto degli enti locali con gli adeguamenti spettanti).
4) Aggiornamento al DUP – è stata inserita questa frase nel DUP: Accordo di programma PISU Isernia 2015 – Riqualificazione ambientale parco urbano della stazione ferroviaria € 395.951,67.
5) Assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri 2018/2020. La variazione si basa su un totale di 20 operazioni, di cui 4 in entrata e 4 in uscita di pari importo, compensative, che non impattano sull’equilibrio.
Le altre afferiscono, per le uscite:
– Al finanziamento del parco urbano della stazione;
– Ai lavori di adeguamento dello stadio Lancellotta;
– Al canone di locazione per i locali d adibire alla scuola materna della San Giovanni Bosco;
– Contributo alla pro loco per il settembre isernino;
– Incremento del fondo di riserva;
– Riversamento allo stato per quota diritti per rilascio della carta d’identità elettronica.
Per le entrate:
– Diritti di segreteria per il rilascio della carta d’identità elettronica.
– Attività di accertamento tributi anni precedenti.
Inoltre:
Vengono azzerati gli stanziamenti, in entrata ed in uscita, per la scuola in legno Tremolicci e per la palestra da realizzare a San Lazzaro, la cui realizzazione è stata trasferita all’esercizio successivo.
Questi sono gli argomenti trattati – ha concluso d’Apollonio -. Anche ai meno avvezzi a queste materie, potrà risultare evidente quanto la critica sia stata assolutamente infondata e inopportuna, ma ognuno gioca secondo le proprie regole, e noi continueremo a seguire quelle della correttezza e della trasparenza. Se poi, qualcuno vuole negare l’evidenza, che lo faccia pure. Noi andremo avanti per la nostra strada, con la convinzione di operare per il bene di questa città. Un’ultima annotazione è opportuno farla, dato che ancora si tira in ballo il ricorso al TAR presentato da alcuni consiglieri di minoranza, che ha determinato la riapprovazione del bilancio di previsione 2016. All’epoca dei fatti, rappresentati da me stesso ai consiglieri, le regole che seguimmo furono quelle conosciute da tutti, dato che il regolamento di contabilità, in quella versione, era pacificamente utilizzato dal Consiglio e da tutti gli uffici del Comune ed era pubblicato sul sito istituzionale. Quindi, non interpretammo affatto a nostro piacimento, ma applicammo il regolamento pubblicato. Quando scoprimmo che non era quello approvato, fui il primo a recarmi in procura presentando un esposto su ciò che era avvenuto. Il fatto che si continui a dare un’interpretazione distorta anche di questi avvenimenti, la dice lunga sulla “serenità di giudizio” di alcuni consiglieri».