Isernia- Impossibile parcheggiare nell’area dei “quattro cantoni” per fare la spesa, raggiungere medici e studi professionali. La nuova disposizione dei parcheggi voluta dall’Assessore Chiacchiari non è funzionale agli interessi dei cittadini. Solo vantaggi per il comune che fa cassa con le numerose multe alla popolazione costretta in divieto di sosta, mentre il commercio in quest’area muore.
di Pietro Tonti
Isernia- Talvolta l’azione amministrativa in una città travalica i reali interessi della popolazione residente. In alcuni casi, pur di impegnarsi in una direzione e offrire novità di cambiamento, si rischia – non volendo – di distruggere quello che di buono e funzionale già esisteva, garantiva a tutti vivibilità e il normale svolgimento di ogni singola attività dell’umano agire.
Caso eclatante quello di Piazza Giustino D’Uva, di Via Raffaele Iorio e le strade periferiche alla piazza più frequentata della città, comunemente detta di Santa Maria Assunta, in quanto vi insiste la moderna chiesa a lei dedicata.
L’Assessore al ramo Domenico Chiacchiari con l’avallo del Sindaco e con l’ausilio della parte tecnica del comune hanno stravolto la sosta delle auto, i parcheggi in un’area già funzionale ai cittadini, ai commercianti e ai professionisti che numerosi frequentano questo centro commerciale naturale, per antonomasia.
Cosa è accaduto in tre settimane? I cittadini non potendo più trovare parcheggi disponibili, hanno iniziato a disertare la zona infliggendo un duro colpo all’economia delle circa 30 attività commerciali presenti nella zona.
La perdita in alcuni casi fino al 30% del fatturato, si sta rivelando un disastro in un momento storico in cui l’economia della città risulta estremamente fragile. Quindi la perdita di 39 parcheggi, per la nuova disposizione comunale, l’eliminazione delle strisce blu a pagamento, hanno creato una situazione paradossale, provare per credere.
Oramai i cittadini residenti nei palazzi dei cosiddetti “quattro cantoni”, occupano di diritto i pochi parcheggi disponibili, senza ricambio, gli avventori sono costretti a girare a vuoto anche per un quarto d’ora nella speranza di trovare un posto auto, senza naturalmente riuscirci, con l’unica possibilità di parcheggiare la propria autovettura in divieto di sosta per fare gli acquisti.
Questa situazione sta determinando un inquinamento senza precedenti in questa zona, e dulcis in fundo, l’unica nota positiva, ma solo per l’amministrazione comunale, incassi mai realizzati per le multe che i Vigili Urbani di Isernia, attentissimi a far rispettare le nuove disposizioni, comminano ai cittadini.
Naturalmente date le circostanze, in primis sono scesi in campo i commercianti con una petizione popolare attraverso una raccolta firme, cercando di sensibilizzare gli amministratori comunali ad intervenire e aggiustare il tiro, altrimenti, inesorabilmente molte attività commerciali saranno costrette a chiudere i battenti.
In quest’area commerciale, come si può notare, gravita oltre un quarto della popolazione isernina. Una zona che offre tutto a portata di mano per gli acquisti, oramai per i cittadini difficilmente fruibile.
Una fortuna per le attività commerciali fino a poco tempo fa avere la propria ubicazione in questa zona. Se vediamo il turnover delle aperture e chiusure, in dieci anni pochissime attività hanno chiuso i battenti, mentre nei corsi principali della città, la maggioranza dei locali sono vuoti con le targhette fittasi da anni, qui vi sono pochissimi locali in locazione, sintomo che il commercio, l’artigianato nel centro commerciale di quartiere funziona, ma ancora per quanto?
Secondo i commercianti, i professionisti e i cittadini avvicinati, il Sindaco D’Apollonio e l’Assessore Chiacchiari devono tornare sui loro passi e comprendere che “rebus sic stantibus” vi sarà spazio solo al declino di questa zona.
Bisogna tener conto che oltre alle attività commerciali, la problematica dei parcheggi investe inesorabilmente anche le attività professionali di medici, dentisti, oculisti, avvocati, commercialisti che hanno i loro studi in questa zona. Come trovare un parcheggio disponibile?
Una tribolazione soprattutto per gli anziani, raggiungere il medico e fare la spesa è diventato Impossibile. Altro dato significativo che anima ancora di più i titolari delle attività e i cittadini, la Chiesa, la scuola in questa zona, rendono ancora più drammatica la situazione. Hanno già verificato, nei frequenti casi di funerali l’area è impraticabile, parenti e amici del defunto sono costretti a parcheggiare anche in terza fila, ponendosi in multa. Stessa situazione per i matrimoni infrasettimanali.
Cosa bisognerebbe fare? La panacea risolutiva sarebbe quella di consentire la sosta con disco orario limitata, ripristinare i parcheggi a pagamento. Alcuni titolari di attività consigliano al sindaco di offrire loro la possibilità di fruire per le auto di loro proprietà, dei vicini parcheggi coperti dell’auditorium Unità D’Italia, a pagamento naturalmente, pur di liberare altri posti auto per i clienti.
La preoccupazione dei commercianti è sentita e chiedono di essere ascoltati dall’Assessore Chiacchiari e dal Sindaco.
Un altro nervo scoperto che acuisce ancora di più la problematica è l’avvento degli emigranti e dei turisti nei prossimi mesi di luglio e agosto, abituati a fornirsi in quest’area di ogni ben di Dio per poi tornarsene all’estero.
Quest’anno avremmo delle perdite inaudite, afferma un operatore commerciale. Possibile che si riempiono la bocca di promuovere il commercio in città e poi fanno del tutto per distruggerlo?
E’ solo una delle tante esternazioni di chi paga le tasse e non ci sta a vedere la propria attività in frantumi per colpa della mancanza di parcheggi. Altri commercianti, vedono questa decisione amministrativa come un disegno oscuro, per distruggere il commercio in questa zona al fine di favorire centri commerciali e magari il centro storico.
Dato il buon senso delle stimate persone, del Sindaco D’Apollonio, la cui abitazione affaccia proprio su piazza Giustino D’Uva, e dell’Assessore Chiacchiari che non può ignorare la questione, siamo convinti che la loro azione è stata mossa nella direzione del bene comune, della popolazione e della città, quindi ritorneranno sui loro passi ascoltando le esigenze di tutti per trovare una situazione ottimale.
Questa probabilmente è stata una fase sperimentale, come normalmente deve avvenire per testare le iniziative, al fine di verificarne la fattibilità. Con queste risultanze, nei prossimi giorni siamo certi, gli amministratori ascolteranno le istanze dei commercianti e dei cittadini e troveranno in sinergia una situazione ottimale.