Il professionista tra i protagonisti del V° Congresso Internazionale di ossigeno ozono terapia della Pontificia Facoltà Seraphicum di Roma
L’ozono terapia, opportunamente messa in atto, quale nuova frontiera della scienza medica per lenire determinate patologie e migliorare la qualità della vita umana. Lo afferma con cognizione di causa il medico venafrano Vincenzo Scarabeo tra i protagonisti del recente V° Congresso Internazionale su Ossigeno Ozono Terapia tenutosi presso la Pontificia Facoltà Seraphicum di Roma. Tesi e metodologie circa l’ozono terapia vengono esposte dal professionista venafrano, all’unisono coi figli Carlo e Carmen a loro volta medici, con proprio documento scritto, entrando nei dettagli degli argomenti scientifici. Scarabeo parte dal mal di schiena, soffermandosi sulla patologia da discrasia ventilatoria polmonare nell’ambito della quale si sofferma sull’evento clinico e sulla descrizione dello scopo. “L’obiettivo della mia ricerca -scrive testualmente il venafrano- è di provare che l’ozono introdotto nell’interstizio del tessuto parenchimale polmonare in dosi congrue e tollerabili non procura fenomeni di tossicità, né danni anatomo-tissutali all’interno dei bronchioli terminali e neppure negli alveoli”. Il fisiatra-pneumologo-anestesista spiega quindi i vantaggi di una terapia con O3 introdotto nell’interstizio parenchimale polmonare. “I risultati sono stati vantaggiosi ed efficaci per i pazienti -attesta Scarabeo- ed alcuni hanno dichiarato di non russare più la notte e di dormire meglio. Altri di salire scale con più speditezza e senza affanno, altri ancora di avere più memoria, di avere un respiro normale, senza raffreddore, senza dolore in sotto angolo scapolare dx e soprattutto di aver ridotto il mal di schiena”. Le conclusioni dello studio di Vincenzo Scarabeo : “Ricordando che l’ozono risulta essere tossico se inalato, la somministrazione nello spazio interstiziale basale polmonare non solo non ha dato esiti negativi in tutti i pazienti trattati, al contrario si sono create condizioni fisiche di benessere, di rinnovate attività lavorative e di memoria, una netta riduzione del dolore lombare medio basso, definito genericamente mal di schiena”.