Una storia sociale ed umana che lascia tantissimo riflettere. La riportiamo non con l’intento di denigrare alcuno ma perché ci si renda conto che l’esistenza può essere anche quella che segue. Nella vita cioè non sono sempre e solo come suol dirsi … fiori e viole, cioè cose belle, ma purtroppo c’é anche dell’altro e di ben diverso tenore ! La storia. Vincenzo, di origini campane e che ha superato i cinquant’anni, è single, poliomielitico dalla nascita e si sposta a fatica con due stampelle. Decenni orsono, date le sue menomazioni e le condizioni familiari, arriva a Venafro, ospite del Carsic, il Centro per l’Azione di Recupero Sociale degli Invalidi Civili, Istituto che opera nell’ex Seminario Vescovile in cima a Via Garibaldi, nel quartiere de “Le Monache”. La vita di Vincenzo tra Carsic, abitato venafrano e collettività cittadina va avanti per tantissimo tempo -dieci, vent’anni e forse più- tanto che il nostro, mentre continua a vivere al Carsic, prende ad inserirsi nella comunità venafrana. Fa amicizia con tantissimi e diventa anche attivissimo nel promuovere sport, per l’esattezza il volley, sua passione pur non potendola praticare date le condizioni fisiche. Vive cioè Vincenzo la vera e piena venafranità, quasi adottato dalla città e da tantissime persone, mentre la sua stanza ed il suo vitto sono sempre al Carsic che continua ad ospitarlo. Un brutto giorno però la sgradita novità. La normativa circa la sua malattia subisce variazioni ed il nostro conseguentemente non può più restare al Carsic ma deve lasciarlo, in quanto viene diagnosticato che le sue condizioni di salute continuano ad essere stazionarie e non c’è motivo che resti nell’Istituto di via Garibaldi. Per Vincenzo è il dramma, la tragedia ! “Capisco -afferma uno sconfortato Vincenzo- ma dove vado, una volta lasciato il Carsic ? Ho una sola sorella in Campania, con la quale non ho rapporti da decenni. Oltretutto lei ha la sua famiglia”. Alla luce di questo, l’Istituto di via Garibaldi fa del tutto per continuare ad ospitarlo e vi riesce per alcuni anni ancora. Alla fine però per Vincenzo arriva il fatidico giorno di dover lasciare inevitabilmente il “suo” Carsic e suo malgrado fa la valigia, assai modesta …, e prende la direzione della regione natia, la Campania. Dove vive qualche tempo, prima di decidere di rientrare a Venafro non avendo dove altro risiedere ! Oggi lo si incontra per strada, sul corso, appoggiato alle sue stampelle. “Vincenzo come va ?”, gli chiede chi lo conosce. “Tiro avanti, del resto …”, risponde lui alzando le spalle. “Sei tornato a Venafro ?, gli chiedono gli amici di sempre. “Si, era l’unica soluzione … “, risponde lui accennando ad un sorriso. “Dove vivi ?”, altra domanda. “Ho preso in fitto una camera nel centro storico, grazie al buon cuore del padrone di casa. Ho una pensione di € 250 mensili, con la quale tolto il pigione di casa sopravvivo, anche se è dura !”. Quanto paghi di fitto mensile per l’abitazione ? “150 euro e coi restanti 100 euro devo vivere un mese intero …”. Le domande ci fermano qui, perché è assolutamente difficile farne altre … ! E’ vita questa ? Risponda chi crede …
Tonino Atella