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La ritualità e la fede verso i Santi Martiri di Venafro Nicandro, Marciano e Daria sono realtà bellissime ed assai positive che il tempo non scalfisce affatto, anzi rafforza, rinnova e rivitalizza sempre più attraverso la partecipazione ed il sentimento popolare. E’ stato affermato a più voci alla Palazzina Liberty di Venafro nel corso dell’appuntamento promosso dal Circolo San Nicandro per presentare il proprio volume “Venafro e la ritualità in onore dei Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria”, evento che ha ribadito in toto la fondatezza di determinati principi e valori, assolutamente imprescindibili per i venafrani, vale a dire la fede verso coloro che si sacrificarono per affermare il credo cristiano a Venafro ai tempi di Diocleziano (303 d.C.). Per dire di questo e tant’altro sono intervenuti le Presidi Enzina Scarabeo Di Lullo ed Antonietta Izzo Capobianco, il Superiore del Convento di San Nicandro, Fr. Cosimo Vicedomini, il Vicario Diocesano don Rocco Iannacone e i coniugi Ins. Antonietta Pontone e Dir. Oreste Greco. Dopo l’illustrazione del lavoro editoriale del Circolo, appunto “Venafro e la ritualità in onore dei Santi Martiri”, dai conferenzieri sono stati sottolineati i principi fondanti della fede popolare venafrana, ribadendone tutta la validità nel solco della cultura cittadina, principi che a breve troveranno l’ennesima conferma con la partecipazione della città alle festività patronali di metà giugno. Nel corso della serata alla Liberty è stata anche ribadito il positivo ripristino alle h 6,00 dell’alba della processione del 17 maggio quale rito introduttivo al “Mese di San Nicandro”, i trenta giorni di preparazione spirituale al trittico patronale del 16, 17 e 18 giugno. “Nessuno tocchi più la tradizione -è stato l’esplicito invito della serata- trattandosi di cultura, costumi ed usi dei nostri padri, aspetti assolutamente preziosi ed in quanto tali da preservare”.
Tonino Atella