Partecipazione ed interessi dal primo dei “Pomeriggi d’autunno nella Venafro Antica” promossi da “I Venafrani per Venafro” per far conoscere storia, personaggi, attrattive e curiosità della città del passato.
Prossimo appuntamento mercoledì 23 novembre (h 16,30 con ritrovo alle Scalette) per dire del “Viale della Stazione : ieri ed oggi”.
Tanta partecipazione, interessi ed esito positivo dal primo dei cinque “Pomeriggi d’autunno nella Venafro Antica”, promossi da “I Venafrani per Venafro” per divulgare storia, personaggi, attrattive e curiosità della città del passato. A decine venafrani e forestieri di professioni diverse si sono ritrovati al Monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza Vittorio Veneto (in buona parte ancora occupata e transennata per lavori) per incamminarsi lungo “ La Via p’ for’ “ (La Via di Fuori), strada al centro dell’attenzione pomeridiana con le sue peculiarità storiche, lavorative e popolari. “Era l’arteria -è stato detto- che chiudeva a sud il centro storico venafrano e quindi l’intero abitato. Dai rioni Colle e Mercato portava direttamente in pianura per il lavoro nei campi, incombenza prevalente dei più, nonché la strada che immetteva al campo boario fuori alle “Prioratorie”, dietro all’attuale Chiesa di San Simeone”. Dopodiché ci si è incamminati per “incontrare” tante persone ed attività lavorative del passato, ricordando nel contempo i personaggi storici nati lungo “ La Via p’ for’ “ e le diverse realtà dei decenni trascorsi. E così si è parlato di Nicandro il funaio, del palazzo Serpe/Giorgio, del calzolaio Felice Cascardi, dello stagnino Francesco Prisco e del figlio Michelino, dell’arrotino Domenico Colozza e suo figlio Filippo, dell’allora Sisal (oggi Lotto) tenuta dalla famiglia De Matteis, del negozio di stoffe aperto da “ I’ spzzin’ “, del monastero dei P. Agostianiani attuale sede delle Biblioteca Comunale De Bellis/Pilla/Morra purtroppo chiusa dalla scorsa estate causa l’agibilità che manca, e della Pretura un tempo allocata in tale stabile dove c’erano anche le carceri e l’attigua abitazione del carceriere. Quindi il pezzo forte della strada, sotto l’aspetto storico/culturale : la casa natale di Leopoldo Pilla (1805/1848), geologo, cattedratico ed eroe risorgimentale, caduto a Curtatone (Mantova) assieme ai suoi studenti pisani per difendere la Patria. Proseguendo si sono “incontrati” il negozio di frutta e casalinghi di Maria, l’altro funaio Giuseppe, il primo laboratorio di falegnameria dei Fratelli Petrecca, artigiani del legno che daranno successivamente vita all’Imip impiegando decine di lavoratori, e giusto di fronte lo storico e primo Bar Fremmete, col simpaticissimo fondatore Luigi. La conclusione della passeggiata, assai apprezzata dai partecipanti, coi negozi di oggettistica per la casa di Federico, le calzature di Giacchetta, gli elettrodomestici di Varvo ed il ricordo del bellissimo orologio solare che sino a qualche decennio addietro campeggiava all’esterno di una costruzione della zona prima che imperdonabili lavori di ristrutturazione lo facessero incredibilmente sparire ! Prossimo “Pomeriggio d’autunno nella Venafro Antica” mercoledì 23 novembre (h 16,30), con ritrovo alle scalette attigue a Palazzo Reglieri. Tema dell’appuntamento, “Viale della Stazione, ieri e oggi”. Consiglio utile per tutti : non mancare !
Tonino Atella