Essa rievoca la “Dichiarazione di Schuman” con la quale, il 9 maggio del 1950, si proponeva la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, la futura “CECA”, vale a dire il primo passo verso l’affermazione di quei valori di pace e unità tra gli Stati che, oggi, condividiamo all’interno dell’Unione Europea.
Fu così che nacque l’Europa come la conosciamo oggi, un fragile progetto di coabitazione transnazionale basato sul riconoscimento della cooperazione economica e commerciale quali basi di una vita pacifica e libera.
Lo scorso anno, in occasione del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, la Presidenza del Consiglio Regionale del Molise ha inteso onorare questi principi attraverso molteplici momenti di incontro e di scambio sui temi della coesione europea e del sodalizio comunitario, con il coinvolgimento e la partecipazione di centinaia di ragazzi.
“Da sempre parlo di Europa” afferma il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno “convinto che l’unità dei popoli europei rappresenti una risorsa importante per facilitare la crescita dei nostri territori. Dobbiamo continuare a lavorare per realizzare un contatto sempre più frequente e costante tra la nostra Regione ed il nucleo centrale del Governo Europeo. La Regione Molise deve valorizzare la sua sede a Bruxelles che tutti devono vedere come la “Casa del Molise in Europa. Ho mille progetti in testa” assicura Cotugno “e auspico di poterli concretizzare mettendo in relazione le istanze, le idee, le volontà della nostra regione con una progettualità comunitaria che possa rilanciare l’occupazione e restituire così una speranza ai nostri giovani.
E’ un momento difficile” aggiunge Cotugno “per l’Unione Europea, scossa dai venti del separatismo e del populismo. Ma già gli inglesi si stanno accorgendo dell’errore madornale commesso e non credo che altri popoli vogliano imitarli. Dobbiamo mantenere alta la vigilanza morale, ricordare tutti come sia stato facile scivolare dalla prosperità e il progresso alla guerra e alla distruzione totali. Orrori che devono rimanere confinati nei libri di storia…Dobbiamo essere responsabili della nostra libertà e farci portavoce di un’Europa unita e pacifica” conclude Cotugno “questa è la missione e la vocazione che in questo giorno di festa vogliamo celebrare”.
E in virtù della ricorrenza della Festa dell’Europa, cosi come negli altri parlamentini regionali, Palazzo d’Aimmo sarà illuminato da una luce blu, il colore dell’Europa.