Isernia – Tre pregiudicati arrestati per la rapina alla Banca Intesa San Paolo. Identificati grazie ad un telefono cellulare perso durante la fuga.
Dalle prime ore della mattinata, in Napoli, militari del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, in collaborazione con i reparti dell’Arma territorialmente competenti del capoluogo partenopeo, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone (due in carcere e una ai domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Isernia, Dott.ssa Vera Iaselli, su richiesta della locale Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore Dr. Marco Gaeta e del Procuratore Capo Dr. Paolo Albano, poiché resesi responsabili in concorso tra loro di rapina aggravata ai danni della Banca Intesa San Paolo di Venafro, già Banca dell’Adriatico, verificatasi lo scorso mese di agosto. Le indagini che hanno portato all’operazione di questa mattina, hanno permesso di sgominare una pericolosa banda di criminali, anche attraverso il supporto di attività tecniche, sviluppatesi già nell’immediatezza dell’azione delittuosa, quando fu rinvenuto un scooter utilizzato dai malviventi e abbandonato durante la fuga, e un telefonino cellulare smarrito dagli stessi. Le impronte acquisite sul mezzo, gli accertamenti tecnici sul cellulare rinvenuto, l’esame delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito e le testimonianza raccolte sul luogo della rapina, hanno consentito ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, di arrivare alla identificazione dell’intera banda. A finire in carcere Massimiliano Murolo, 40enne e Salvatore Esposito, 50enne, entrambi di Napoli, quali autori materiali della rapina avvenuta nel pomeriggio del 28 agosto dello scorso anno, nel corso della quale il Murolo armato di una pistola semiautomatica colpì violentemente uno degli impiegati, che riportò una ferita al volto, mentre sempre sotto la minaccia dell’arma, immobilizzarono gli altri impiegati presenti, legandoli con delle fascette di plastica e rinchiudendoli all’interno del locale ove era situata la cassaforte. Prelevato il bottino, circa cinquemila euro, si dettero poi alla fuga, grazie anche alla complicità di una terza persona, Pasquale Papa, 40enne, anch’egli di Napoli, che in quella occasione aveva il ruolo di “palo” all’esterno della Banca, e per il quale l’Autorità Giudiziaria ha invece disposto la sottoposizione agli arresti domiciliari. |