Nel corso delle scorse settimane personale della Squadra Volanti, con l’ausilio del personale della Divisione P.A.S. e del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara, su impulso del sig. Questore di Isernia, Dr. Ruggiero BORZACCHIELLO, ha proceduto a mirati controlli sul territorio nei Comuni di Isernia e Venafro. Detti servizi rientrano nell’attuazione dell’operazione, predisposta a livello nazionale da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, denominata “periferie sicure”, al fine di contrastare l’illegalità diffusa, con precipuo riferimento alle aree periferiche caratterizzate da fenomeni di irregolarità e degrado. Tale attività, consistita nella predisposizione di nr. 36 posti di controllo con l’impiego di nr. 25 pattuglie, nr. 76 operatori, ha permesso di procedere all’identificazione di 336 persone, 716 autovetture di cui 508 controllate con il
sistema “Mercurio”, nr. 15 controlli di persone sottoposte agli arresti domiciliari. Detta attività di prevenzione e repressione dei reati in genere ha portato all’adozione dei seguenti provvedimenti:
- 6 infrazioni al c.d.s.;
- 3 sequestri di veicoli sprovvisti di regolare copertura assicurativa;
- 1 sequestro amministrativo di autovettura;
- 2 persone segnalate per l’inosservanza della normativa sulle misure di prevenzione di cui al d.lgs. 159/2011;
- 6 esercizi pubblici controllati.
Inoltre, all’esito di numerose segnalazioni pervenute all’Ufficio Denunce della Questura di Isernia relative a cambi arbitrari dei gestori di fornitura elettrica, la Squadra Mobile ha effettuato una minuziosa attività di indagine che ha consentito di deferire in stato di libertà un uomo italiano di anni 41, una donna italiana di anni 40 ed un cittadino serbo di anni 22 per i reati di truffa, possesso di documenti di identificazione falsi, sostituzione di persona, uso abusivo di sigilli e strumenti veri, falsità materiale commessa dal privato.
I tre soggetti, di cui i 2 uomini con pregiudizi di polizia per gli stessi fatti, hanno stipulato numerosi contratti di fornitura elettrica all’insaputa dei reali utilizzatori. Infatti si è appurato che tali contratti venivano sottoscritti dal cittadino serbo in qualità di venditore e da uno studio di professionisti isernini ma a loro insaputa, apponendo, difatti, accanto alla firma un timbro falso. Anche la carta d’identità allegata ai contratti è risultata palesemente contraffatta. Gli investigatori della Squadra Mobile da una attenta e puntuale analisi della documentazione prodotta dalle vittime e dall’incrocio dei numerosi dati raccolti hanno individuato una società con sede fuori regione utilizzata dai malfattori per tale tipo di attività e successivamente sono giunti all’identificazione dei truffatori deferendoli all’Autorità Giudiziaria.
Personale della Squadra Mobile ha deferito in stato di libertà, per il reato di minaccia, un cittadino italiano di anni 36 in quanto lo stesso, dopo qualche mese dall’acquisto di un’autovettura ha lamentato il malfunzionamento del veicolo pretendendone la riparazione da parte del venditore. Quest’ultimo, cittadino della provincia di Isernia, con estrema solerzia ha provveduto alla sistemazione del problema meccanico dell’auto ma nonostante ciò ha ricevuto sulla propria utenza telefonica continue minacce per quanto accaduto.
La vittima, impaurita per le continue intimidazioni si è recato presso gli uffici della Questura per denunciare i fatti, gli investigatori della Squadra Mobile con estrema celerità sono riusciti ad individuare il reale utilizzatore dell’utenza telefonica e denunciarlo all’Autorità Giudiziaria ponendo fine a tale situazione.
La stessa sorte è toccata ad un cittadino italiano di anni 50, titolare di un’impresa edile che a seguito di alcuni lavori svolti su commissione di un cittadino isernino lo ha minacciato in più occasioni alla presenza anche di terze persone in quanto quest’ultimo al termine dell’opera ha lamentato l’inadeguatezza di alcune attività rispetto a quanto pattuito all’inizio dell’opera. A seguito della denuncia della vittima, gli operatori della Squadra Mobile dopo aver raccolto numerose testimonianze hanno deferito in stato di libertà il predetto per il reato di cui all’art. 612 c.p.