Abbiamo proposto tanto alla politica regionale, in questi 5 anni.
Perché tante sono state le vertenze e le sollecitazioni arrivate quotidianamente al sindacato dai lavoratori, dei pensionati e dei tanti giovani che il lavoro l’hanno perso o non l’hanno mai avuto.
Ma nulla ci rammarica rispetto a come abbiamo affrontato questi problemi e come ci siamo confrontati e rapportati con le istituzioni regionali, che da lunedì prossimo vedranno sicuramente modificati equilibri, assetti e rappresentanti.
Da qui vorremmo condurre una analisi, sociale più che politica. Questa piccola Regione, a seguito di una “congiuntura astrale”, in questi giorni mediaticamente è alla ribalta nazionale.
Questo è il Molise protagonista che vorremmo vedere nel futuro scenario nazionale. Un Molise presente, vivace, produttivo, competitivo e attrattivo, capace di fare emergere le sue peculiarità e le sue eccellenze in ogni contesto.
Come sindacato abbiamo chiesto sempre una programmazione che punti in alto, che guardi oltre, che ridia fiducia e speranza a una società in un mondo che si modifica sempre più velocemente, puntando su pochi e qualificati progetti realizzabili, in un sistema governato e sostenibile.
Purtroppo, la crisi del mezzogiorno e quella locale, hanno tappato le ali a questo desiderio nostro e a quello di tanti altri molisani, ma non ci siamo mai arresi.
Adesso ci sono le risorse che vanno utilizzate presto e bene, nelle politiche di sviluppo, aumentando la competitività, attraendo quanti vorrebbero investire in Molise.
Il lavoro era e deve esser al centro dell’agenda politica, visto che i numeri sono ancora bassi, seppur abbiamo assistito a iniziative che in alcuni settori hanno visto vivacità e l’avvio di nuove piccole imprese. Peccato, però, che sulle politiche del lavoro, negli ultimi periodi, è mancato un interlocutore istituzionale, nel pieno delle proprie funzioni.
Potremmo parlare delle tante proposte fatte dalla Uil in merito ai settori strategici. Sulla riorganizzazione del sistema sanitario, mai ben definito e concluso, dell’alta mobilità passiva o di quella attiva dei centri accreditati e quindi di quel processo di integrazione funzionale fra pubblico e privato. O di trasporti, dove c’è un nuovo contratto di servizio sul ferro ed è stata avviata la gara per il gestore unico del TPL, ma con i collegamenti interni ancora disastrati.
Di agricoltura, che ha visto un impulso rispetto all’avvio di nuove imprese, ma che non è riuscita a valorizzare appieno le eccellenze locali e creare una filiera competitiva sui mercati nazionali ed esteri.
Ma da oggi bisogna guardare al futuro e vogliamo farlo con positività.
Da qui a qualche giorno, avremo un nuovo presidente della Regione e un nuovo esecutivo ed è a loro che ci preme rivolgere poche ma essenziali richieste e crediamo sia legittimo e doveroso per una componente delle parti sociali, contribuire e tracciare un percorso che possa migliorare la vita dei molisani.
Lo dicono tutti, e noi con ancor più forza, visto che è stata la nostra battaglia per anni: LAVORO. Senza lavoro, lavoro stabile, garantito, tutelato, onorato nei suoi diritti, non si va da nessuna parte.
Con il lavoro riparte tutto, non è demagogia ma economia. Le condizioni per creare lavoro, migliorarlo e renderlo accessibile a tutti, spetta a chi amministra. Noi, come sindacato, siamo pronti, e lo saremo sempre e in ogni circostanza, a contribuire con proposte reali, calate sulla realtà, senza chiedere nulla di impossibile.
Sul lavoro, come su tutti gli altri settori strategici, siamo pronti a dire la nostra, a confrontarci, attraverso un rinnovato sistema di relazioni tra amministrazione e parti sociali, da rafforzare, consolidare e strutturare.
Si potrebbero declinare pagine di proposte e buoni auspici, ma preferiamo rimandare il tutto alle iniziative, agli eventi e alle manifestazioni che abbiamo promosso in questi anni, tutti facilmente documentati e rinvenibili.
Una sintesi del “pensiero UIL Molise”, poi, è racchiusa nel nostro Manifesto, un piccolo documento che abbraccia le idee e le proposte del nostro sindacato in tutti i comparti. Non rivendicazioni e semplici slogan, ma pagine di proposte reali e condivise con lavoratori e territori.
Un documento che abbiamo presentato insieme al nostro segretario Carmelo Barbagallo, (attento anch’egli sulle elezioni molisane) distribuito capillarmente alla politica e alle parti sociali, e che siamo convinti potrà essere un ottimo contributo per tutti.
La UIL è così, proposta e protesta. Ma anche dialogo, ascolto, condivisione, ricerca di sintesi.
E allora che da lunedì, per davvero, chiunque avrà l’onere/onore di guidare questa regione, in un momento così critico anche per la tenuta di un’autonomia politica (ma anche dei servizi e dei presidi essenziali) si metta subito al lavoro, attraverso un metodo partecipato e collettivo che veda insieme politica, sindacato e tutti i protagonisti della vita sociale ed economica del Molise, uniti, nel rispetto di ruoli, tra differenze e specificità, remare tutti verso la stessa direzione.
Quella dello sviluppo, della crescita, del bene comune.
Buon lavoro dalla UIL a chi governerà e a chi sarà chiamato a operare in minoranza, auspicando, anche qui in un atteggiamento di sollecitazione e proposta, al di sopra dell’ormai inutile e anacronistico ostruzionismo.