E’ una desolazione unica nel constatarne abbandono e svuotamento, e la cosa non è affatto bella, anzi ! E’ del centro storico di Venafro che si sta scrivendo, potenzialmente uno scrigno di storia, arte e società, ma allo stato una mortificazione senza limiti per chi l’aveva vissuto, ammirato, lo ricorda ricolmo di gente ed attività, e lo ritrova oggi un deserto assoluto, privo di ogni cosa, dalle persone ad iniziative di qualsiasi tipo ! No, non è affatto bello lo spettacolo in cui ci s’imbatte se, specie di sera, ci s’incammina per le caratteristiche e suggestive strade e piazze degli antichi rioni venafrani, immiserite e senza vita essendo spariti tutto e tutti. Si prenda Via Cavour, alias la Via di Cristo portando alla piazzetta ed alla Chiesa omonima. Una desolazione assoluta, non incontrando una sola anima per strada ! E pensare che sino a qualche decennio scorso Via Cavour o Via di Cristo era la strada più trafficata, frequentata e vissuta di Venafro, seconda solo a Via Plebiscito (in dialetto, la Via P’ Rent’), l’allora “ Corso “ principale della città. Niente ! Sono andati tutti via dalla zona di Cristo, chiudendo e sbarrando porte, portoncini, fondaci e negozi. Se è rimasto qualcuno ? Appena due, tre famiglie, una miseria unica ripensando alle centinaia di persone ed alle decine di attività commerciali ed artigianali che un tempo la popolavano e l’animavano ! Perché è successo tutto questo e se è possibile a medio o lungo termine porvi rimedio ? Difficile, francamente, che possano tornarvi gente ed interessi, apparendo l’esodo ormai irreversibile, date anche le necessità della vita moderna. Sui motivi dello svuotamento c’è invece da tirare in ballo le scelte fatte a livello locale per il recupero del centro storico dopo gli eventi sismici dei primi anni ’80 ed i successivi stanziamenti pubblici per il recupero. Si pensò solo, in maniera anche disordinata, arruffata e nient’affatto organica ed intelligente, a dividere gli antichi quartieri in decine, decine e decine di comparti da affidare ad altrettanti tecnici ed imprese per l’utilizzo al 100% dei fondi pubblici del sisma, da spendere assolutamente in toto -si pensò all’epoca- senza darsi pensiero dell’effettivo e reale recupero e ripopolamento della Venafro storica. Il risultato è che, a decenni da quegli interventi con la tasca di … Pantalone che tutto paga (!), ci si ritrova col 90/95% degli antichi immobili chiusi e vuoti, nonostante la montagna di denaro pubblico inutilmente speso. Si, speso inutilmente perché non è servito a riaprire quelle antiche case riportandovi gente, attività ed interessi. Vuoti che oggi lasciano tanto amaro in bocca, ripensando alla vitalità di un tempo nemmeno tanto lontano. La Venafro antica cioè oggi poteva e doveva essere tutt’altro, ed invece è in balìa della più desolante delle solitudini. Un gran peccato, non c’è che dire, al quale purtroppo il rimedio è assolutamente difficile, problematico e addirittura impossibile !
Tonino Atella