Nel segno dei Big Data e dell’epigenetica, Benedetta Izzi, del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione, condurrà una ricerca su nuovi fattori di rischio cardiovascolare nelle donne
Disegnare un nuovo modello di prevenzione delle patologie cardiovascolari nelle donne, attraverso l’utilizzo di tecniche di ricerca innovative come le analisi di big data e lo studio dell’epigenetica. Questo è l’obiettivo del progetto che Benedetta Izzi, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), porterà avanti grazie all’assegnazione di una borsa di studio “Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship”.
Le borse Marie Curie vengono conferite dalla Commissione Europea a ricercatori che propongono progetti all’avanguardia, con l’obiettivo di favorirne la mobilità. Una parola ben nota alla ricercatrice molisana, che ha seguito un percorso a cavallo tra Italia, Belgio e USA. Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università di Milano con una tesi preparata nell’ambito del Progetto Moli-Sani, ha conseguito il Dottorato di Ricerca (PhD) nell’università di Lovanio, in Belgio, per poi trascorrere il suo periodo di “post-doc” a Boston, nella Harvard University. Dopo un nuovo periodo a Lovanio, presso il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, da aprile scorso lavora presso Neuromed.
Al centro della sua ricerca ci saranno le donne. Molto di quello che sappiamo sulle malattie cardiovascolari, dalla prevenzione alla terapia, viene da studi che fanno in gran parte riferimento agli uomini. “Ma nelle donne – spiega Izzi – queste patologie hanno caratteristiche differenti. I sintomi e i fattori di rischio, per cominciare, non sono sempre gli stessi. Inoltre diversi studi hanno mostrato come per le donne la prevenzione e il trattamento delle malattie cardiovascolari siano di un livello inferiore. È tempo di colmare queste lacune”.
Gli strumenti che verranno messi in campo sono tra i più innovativi oggi a disposizione della ricerca. A cominciare dai big data, un nuovo modo di analizzare dati scientifici per estrarre risposte radicalmente nuove. E poi l’analisi epigenetica, lo studio di come le informazioni contenute nel DNA possano essere modulate dall’ambiente in cui si vive. Proprio questi sono due dei capisaldi su cui si basa il Polo di Ricerca e Innovazione Neurobiotech di Caserta, che Neuromed ha inaugurato nel settembre scorso. E sarà proprio a Caserta, nel Centro di Big Data e Salute Personalizzata, diretto da Licia Iacoviello, la base operativa per la ricerca di Benedetta Izzi.
“Queste borse di studio europee intitolate alla famosa ricercatrice polacca – commenta Giovanni de Gaetano, Responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed e Direttore Scientifico del Neurobiotech – sono un riconoscimento molto ambito e prestigioso, che premia la capacità dei giovani ricercatori di spingersi verso direzioni innovative. È un traguardo importante per Benedetta e per tutto il nostro Istituto, che vede una sua ricercatrice premiata anche per la scelta di tornare in Italia, applicando le conoscenze acquisite all’estero. Si parla tanto di contrastare la fuga dei cervelli dal nostro Paese. Questo è il contributo di Neuromed”.