L’opera, risalente al ‘600, è del fiammingo Dirk Hendricks (Amsterdam 1550/1618), italianizzato in Teodoro d’Errico

Una domanda ricorre da sempre sulle bocche e nelle menti dei fedeli venafrani e dei centri limitrofi devoti ad opere e figure dei Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, dal che l’opportunità di riportarla in cronaca perché qualcuno vi risponda in maniera esaustiva e completa : “ Perché manca Santa Daria nella tavola pittorica sull’altare della Basilica del Patrono San Nicandro ? Vi sono raffigurati in alto, con assoluta saggezza e sapienza pittorica, la Madonna col Bambino attorniati dagli angeli, San Nicandro e San Marciano con spade e palme del martirio, ed al centro in ginocchio e rivolto verso la Vergine San Francesco d’Assisi. Non vi è Santa Daria, moglie di Nicandro, la quale seguì convinta il marito nel martirio del 303 d.C. ai tempi di Diocleziano. Perché tale assenza ? “. Un interrogativo, come detto, che continuano a porsi in tanti a Venafro e dintorni, ma al quale sino ad ora nessuno è riuscito a dare risposta. Di chi la tavola, assai bella e che orna l’altrettanto magnifico altare ligneo, opera settecentesca di Fra Bernardino da Mentone (al secolo Pietro Campana,) il quale nel solco della consolidata tradizione dei Frati Cappuccini volle lasciare a Venafro il segno tangibile della devozione della comunità monastica verso i Santi Martiri della città ? La tavola, o pala come si usa anche definirla, è del fiammingo Dirk Hendrincks (Amsterdam 1550/1618), detto in Italia Teodoro d’Errico. “Questi -si legge in “Venafro, i Santi Martiri e Padre Pio” di P. Antonio Gambale, nei decenni trascorsi apprezzato Superiore del Convento Francescano venafrano- è documentato a Napoli dal 1574. Nel dipinto si combinano in modo originalissimo maniera italiana e verità naturalistica nordica. Ricorrono infatti in quest’opera i suoi manierismi tipici, le figure allungate, le mani bellissime e affusolate, i panneggi sfaldati dai bordi ondulati, la materia pittorica fusa e tenera, la sofisticata eleganza dell’insieme”. Un capolavoro quindi, unanimamente apprezzato e di notevole spessore artistico, con l’unico “neo” -se tanto è lecito affermare- della mancata raffigurazione pittorica della Martire Santa Daria, vera eroina della fede cristiana assieme al marito Nicandro ed al cognato Marciano. Ed allora, giusto il datato interrogativo dei fedeli venafrani e dei centri limitrofi che va finalmente risolto da voci autorevoli, siamo ben disponibili ad ospitare precisazioni ed interventi in grado di spiegare il perché della mancata raffigurazione di Santa Daria nella tavola seicentesca del fiammingo Hendricks sull’altare della Basilica del Patrono di Venafro, San Nicandro. Sarà anche l’occasione per scrivere altra importante pagina di storia e fede religiosa nell’area venafrana.

Tonino Atella