di Pietro Tonti
Isernia 2017 – Benvenuti nella città del “Boogie Boogie” o boogie-woogie che qui ad Isernia non è lo stile musicale, il ballo, derivato dal blues per pianoforte, diventato molto popolare a partire dagli anni trenta e anni quaranta, ma bensì il tonfo dei pneumatici delle auto nelle profondità delle buche presenti in ogni singola strada della città, dai corsi principali alle arterie periferiche. Buchi- buchi, o meglio solo buche ad ogni metro e di giorno in giorno crescono e si moltiplicano senza che nessuno provveda man mano a riempirle.
Mutuando il detto popolare: “si stava meglio quando si stava peggio”. Possiamo riferirlo al problema esposto, in quanto in ogni amministrazione susseguitasi nel corso degli ultimi decenni, l’ordinaria amministrazione, quindi il riempimento delle buche per le strade cittadine, era garantito da un paio di operai con il compito specifico di ricoprire con il cemento o l’asfalto le buche in ogni dove si manifestavano sulle strade comunali.
Oggi siamo alla deriva totale e quella necessaria, definiamola banale e logica manutenzione non la esegue più nessuno. Eppure basterebbe poco per evitare disagi agli automobilisti, rotture di ammortizzatori e di pneumatici, con le maledizioni spontanee nella direzione di chi è assente e non si preoccupa di quello che sta avvenendo sulle strade cittadine.
In prossimità di molti tombini anche sul Corso Garibaldi, l’asfalto è inesistente e gli automobilisti sono costretti alle gimcane per evitare di finirci dentro.
Parrebbe che gli amministratori comunali vivano in un’altra realtà, oppure per il trasporto dalle frazioni al centro utilizzino il traspositore molecolare, oppure il drone per non rendersi conto di quello che è sotto gli occhi di tutti e non intervengono.
Qui, almeno non ci sono scuse che tengono, l’ordinaria amministrazione se non si riesce a garantirla, qual è il vostro compito? Quello di indebitare il comune per l’aumento dei premi assicurativi, grazie alle richieste risarcitorie degli automobilisti che finiscono nelle voragini?
Ora ci risponderanno che il comune non dispone di denaro per le manutenzioni, di operai che possano garantire il servizio. Tra non molto quindi sarà vietata la circolazione alle auto con pneumatici bassi e cerchi in lega e saranno autorizzati a circolare solo fuori strada e trattori agricoli.
La deriva di una città si evince non solo dal commercio alla canna del gas, dal lavoro inesistente, ma anche dalla manutenzione stradale che in questo caso è eufemisticamente penosa.