Entro il 30 giugno del 2016 sono stati appaltati 90 milioni di euro di opere pubbliche per 59 interventi che saranno realizzati da 56 imprese. Completati gli adempimenti amministrativi e superata la stagione invernale, ora bisogna vigilare sull’effettiva apertura dei nuovi cantieri sollecitando le 56 aziende aggiudicatarie molisane o extra-regionali.
Spetta all’Assessorato ai Lavori Pubblici promuovere una sede di confronto con le rappresentanze delle associazioni imprenditoriali ANCE ed ACEM, con i sindacati di settore FILLEA-CGIL FILCA-CISL e FENEAL-UIL, chiamando in causa, opera per opera, l’Ente Pubblico interessato, il Direttore dei Lavori e se necessario intervenendo sugli Ordini Professionali, sulla Prefettura e su altri Organi di Vigilanza e Controllo.
Se si recupera il metodo concertativo valorizzando la cooperazione con le parti sociali si potrà contribuire in modo virtuoso ad accelerare i tempi di apertura dei cantieri garantendo, nel pieno rispetto delle leggi, sia le imprese locali che gli operai edili molisani. Questo è l’obiettivo istituzionale che si propone la Mozione protocollata in Consiglio Regionale la scorsa settimana e che auspico possa essere condivisa celermente dall’Aula e dall’Assessorato competente.
Solo unendo le forze e scandagliando insieme i tempi di appalto dei 150 milioni deliberati dal CIPE per il raddoppio della tratta ferroviaria TERMOLI – LESINA, o accertando le modalità per accelerare lo sblocco di altre opere pubbliche incagliate in ricorsi amministrativi, contenziosi o problemi burocratici, si potrà di dare respiro al settore delle costruzioni che da sempre è il motore trainante dell’economia molisana. In dieci anni si sono dimezzati gli addetti, da 10 mila a 5 mila unità, si sono ridotte di un terzo le imprese passando da 1.780 a 1.160, e la massa salariale annua si è contratta dai 70 milioni di euro del 2008 ai 34 milioni del 2015.
Al cospetto di un collasso di simili proporzioni non bastano gli annunci. Occorre insediare una sede permanente di confronto capace di verificare opera per opera, finanziamento per finanziamento, a che punto si è, dove sono sorti gli impedimenti e in che modo, agendo unitariamente si può agire per sbloccare i pagamenti alle imprese, far avanzare più rapidamente le progettazioni e per restituire agli operai edili molisani l’opportunità di 5/6 mesi di lavoro l’anno.
Lo stesso Consiglio Regionale potrebbe adoperarsi con sessioni specifiche della Commissione Lavoro, della Commissione Bilancio e della Commissione Lavori Pubblici, Ambiente e Territorio, contribuendo in positivo a sostenere la ripresa dell’edilizia in Molise per alleviare il disagio sociale delle 5 mila famiglie degli operai edili licenziati, delle 600 famiglie delle imprese edili che hanno chiuso i battenti, e di tutto l’indotto collegato che nel decennio 2008-2016 sono stati espulsi dal settore sul nostro territorio.