di Claudia Mistichelli

Ogni anno sempre le stesse polemiche sul festeggiare o celebrare questa giornata nata da un evento luttuoso. Come sempre non si trova accordo tra chi vuole la donna con il burca, chi la vuole infibulata, chi la vuole stuprare, chi la vuole sottomettere e chi lascia la libertà a un essere, che da la vita ai suoi carnefici, di festeggiare la propria festa come le pare.

Ebbene, che sia una festa, la donna se lo merita. In ogni ambito, lavorativo e familiare, è la persona che si sacrifica mettendo da parte sogni e progetti per dedicarsi alla famiglia.

Spesso ci chiediamo come mai ci sono poche donne nei posti di comando, dirigenziali, luminari della medicina o chef famosi, infatti, la maggior parte sono uomini.

Di solito la colpa viene attribuita alla società maschilista, in parte è vero, ma, nella maggior parte dei casi, avviene perché la donna è incline al sacrificio. Sovente, le donne, sono messe davanti a un bivio: quello di scegliere tra carriera e famiglia.

Quando c’è un familiare, un figlio o un coniuge da accudire, le donne non ci pensano due volte, sacrificando tutto, tempo, interessi e progetti, per accudire chi ha bisogno.

Inoltre, quando una donna sceglie di avere una famiglia e dei figli, deve mettere in conto che il lavoro subirà dei rallentamenti o dei problemi, soprattutto se il lavoro è autonomo o presso privati.

Le acrobazie di una donna sono molteplici, gestione della casa, gestione dei figli (medici, scuola, sport, gestione dei genitori anziani e gestione del lavoro fuori casa.

Insomma, la donna, salta da un ruolo a un altro come se tutto fosse sempre normale. L’uomo, spesso, si colloca, volutamente, alla regia della vita della propria compagna, senza capire lo stress, lo sforzo e il sacrificio, ai quali, quotidianamente, lei è sottoposta, spesso criticando e giudicando il suo operato. Al diavolo, quindi, le polemiche, care donne divertiamoci quando possiamo, ce lo meritiamo.