di Claudia Mistichelli
Come ogni anno non si perde occasione per insultare la donna. Colpevole di voler festeggiare, invece di onorare in silenzio e magari con il burqa, questa giornata molto sentita soprattutto dagli uomini e femministe.
Un giorno di cui la maggior parte delle persone ignora il significato e le origini e, ne viene a conoscenza, solo grazie a una ricerca su google. Molti, infatti, senza internet non saprebbero ne’ leggere ne’ scrivere, perché il correttore può aiutare con gli errori di grammatica, ma non con quelli di testa. Come dicevo, anche quest’anno tra fiumi di parole inutili, l 8 marzo passerà.
Uomini imbufaliti che sanno benissimo come dovrebbero comportarsi le donne per essere chiamate tali, ma non sanno altrettanto bene qual è il loro dovere di padri, fratelli o mariti. Femministe perbeniste che propongono mille eventi, inutili e che non servono a nessuno, invece di scendere in strada a salvare donne dalla violenza o schiave della prostituzione.
Nel frattempo, ci sono mamme che si alzano alle 6, ogni giorno, festivi compresi. In fretta cucineranno, faranno le pulizie e prepareranno i figli per la scuola per poi scappare a lavoro. Sempre le stesse donne, dopo una giornata fuori casa, magari anche sottopagata, torneranno esauste, ma felici, per riabbracciare i loro piccoli. Ricominceranno a preparare cena, rimettere ordine casa e magari passare la notte in bianco con un bimbo malato, per poi rifare, al mattino seguente, tutto daccapo.
Ci saranno donne che, nonostante la stanchezza, usciranno a festeggiare, perché è l’occasione per stare insieme alle amiche e distrarsi dalla ripetitiva quotidianità, fiere ed orgogliose della propria vita e libere di celebrare l’8 marzo come gli pare. E gli uomini nel frattempo? Saranno su facebook a criticare le donne che festeggiano e, a fare avances, alle “sante del web” che onorano la giornata postando di continuo selfie con bocche a papera, petto e cosce in bellavista, in quantità utile per riaprire la GAM. Auguri a tutte! Claudia Mistichelli