Dalle prime ore dell’alba è ritornata la paura del terremoto nel Molise. Alle ore 03:35:03 la prima scossa di magnitudo 2.5 ha interessato la zona a 4 km N di Guardialfiera (CB).
Poi la più forte di intensità di 4.2 gradi avvertita da tutta la popolazione dei paesi del cratere nitida e preoccupante, alle ore 11:48:42, ad 1 km SE di Acquaviva Collecroce.
La terza scossa registrata dopo pochi minuti alle ore 12:05:16, di intensità inferiore magnitudo 2.4 con epicentro a 4 Km. sud di Montecilfone. I terremoti sono stati localizzati dalla Sala Sismica INGV-Roma.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Domenico Angelone Geologo e Sismologo per un parere sui rischi di quell’area:
Cosa c’è da temere per questo sisma nel basso Molise?
La prima riflessione a caldo, senza allarmismi, è quella che riguarda la sicurezza del corpo diga di Guardialfiera e il ponte sul lago del Liscione. Acquaviva Collecroci è a pochi chilometri di distanza, bisognerà scongiurare danni al viadotto e sicuramente ci saranno dei controlli strutturali. Per il corpo diga, la progettazione ha previsto una soglia elevata di sisma nei calcoli strutturali. Per il viadotto, vorrei soffermarmi su quella che è la tecnologia e l’esperienza sui terremoti acquisita dai tecnici negli ultimi anni che è ben diversa da quella ricadente all’epoca di costruzione del viadotto sul lago del Liscione.
Cosa vuol dire, bisogna temere per la stabilità della struttura in caso si dovessero verificare altri episodi di elevata intensità sismica?
Certamente non c’è da dormire sonni tranquilli, un viadotto costruito negli anni settanta con normative sismiche vetuste e immerso in acqua, non è proprio il massimo in sicurezza. Ma a prescindere da questo pensiero purtroppo reale, spero che le strade già compromesse del basso Molise da frane e dissesto idrogeologico, con questa scossa più elevata non si sia innescato un qualcosa di più ampio nel sottosuolo da danneggiare ulteriormente la circolazione già precaria in futuro.
Comunque vi terremo aggiornati nelle prossime ore.