di Tonino Atella

Mentre nel Venafrano è iniziata la campagna olearia 2018 che si prevede assai abbondante di olio, torna di moda un gioco del passato dei fanciulli : “vedere” volti umani e di animali nei tronchi degli ultramillenari olivi del Campaglione

Uno dei tre frantoi che opera nella piana di Venafro da qualche giorno ha aperto i battenti ed avviato i macchinari, prendendo a molire, a lavorare le olive conferite dagli olivicoltori. E’ così ufficialmente e di fatto iniziata nel Venafrano la campagna olearia 2018 che, secondo stime e previsioni degli addetti ai lavori, si prevede quanto mai fruttuosa e positiva sotto l’aspetto della raccolta di olive e della produzione di olio. Quantità enormi di olive si prevede di raccogliere quest’anno, vista l’abbondanza del frutto sulla gran parte delle piante sia di collina che di pianura. <Sarà un’annata eccezionale -affermano tanti olivicoltori dell’estremo Molise occidentale- relativamente alla quantità di olive che verranno raccolte e portate ai frantoi. Le piante, sia quelle secolari di media collina che le altre più nuove della pianura, si presentano stracariche di olive per cui di olio se ne produrrà tantissimo>. Se la quantità si stima considerevole, come si preannuncia la qualità dell’olio venafrano 2018? <Le olive attaccate dall’insetto sono cadute a terra in quanto malate -aggiunge un agricoltore- e nessuno le raccoglierà. Il frutto sull’albero invece è integro e l’olio che si ricaverà sarà ottimo come da tradizione. Del resto l’olio di Venafro da sempre è garanzia di qualità, sapore e fragranza, tant’è le sue ricorrenti citazioni nelle riviste specializzate, nei programmi tv di settore e da parte di chef rinomati che ne usano volentieri data la sua eccellente resa in cucina>. Tutto bene quindi per l’olio venafrano 2018; e il prezzo di vendita? <Non dovrebbe discostarsi di molto dallo scorso anno, cioè oscillare tra i 7 e gli 8 euro al litro. A meno che la quantità prodotta non induca olivicoltori, agricoltori e proprietari terrieri ad abbassare il prezzo per vendere il prodotto>. La chiusura col piacevole ricordo di un gioco assai ricorrente tra i fanciulli dei decenni andati, gioco che scaturiva (e scaturisce tuttora) dai millenari olivi di Venafro: individuare, “vedere” volti umani o di animali nei tronchi degli olivi più antichi. Sembianze particolarissime di uomo o di donna o di animale che lasciavano (e lasciano) esterrefatti, addirittura incutendo timore nei soggetti più piccoli e meno coraggiosi. La cosa ancora oggi é facilmente riscontrabile aggirandosi tra i millenari olivi del Campaglione, dove su questo o quell’altro tronco “si vede”, “ci s’imbatte” in presupposte sembianze umane con tanto di naso, occhi, bocca e mento o nell’espressione tipica del cane, frutto della natura secolare di quei luoghi. Scherzi di natura cioè, che tanto intrigavano le generazioni passate e che tanto intrigano quelle moderne del terzo millennio, nonostante l’incessante avanzare della tecnologia.