Un’intera comunità in cammino, questa mattina a Pozzilli. Lavoratori e autorità amministrative locali, studenti e pensionati, militanti sindacali e operatori della comunicazione.

Perché difendere l’insediamento, in questo territorio, di questa storica e solida fabbrica è certamente interesse di chi ci lavora e di chi lavora nell’indotto. Ma è anche l’obiettivo di tutti coloro che qui abitano, che sanno bene che quando una fabbrica chiude c’è solo qualche ammortizzatore locale e c’è la sopravvivenza a fatica delle famiglie, la fuga dei giovani, la disperazione.

 

Ma con la manifestazione non si vuole solo tenere alta l’attenzione rispetto agli incontri romani, non si punta solo a richiamare l’azienda al suo dovere di chiarezza e alla sua responsabilità sociale. Si vuole anche evidenziare quanto sia necessario avere un’idea, un progetto di sviluppo economico e obiettivi chiari per l’occupazione, per la creazione di ricchezza attraverso le attività manifatturiere e per la salvaguardia della coesione sociale.

 

Da questo impegno di elaborazione e impostazione di una seria politica a favore del Molise e delle sue genti nessuno si può chiamare fuori, né il sindacato né le altre forze sociali, né i governanti molisani né l’opposizione in consiglio regionale, nemmeno le generazioni più giovani con gli operatori della cultura e della comunicazione.

Se oggi per l’Unilever siamo in molti, ancora di più dovremo essere nei momenti di confronto e di coinvolgimento per il “Progetto Molise” che da tempo noi, e non soltanto noi per la verità, pretendiamo.