“Di fronte ad una situazione drammatica come quella della sanità pubblica, in affanno per le carenze di personale e per l’emergenza del 118, la gestione commissariale nuovamente blocca le prestazioni sanitarie dei privati che in questo delicato momento potrebbero essere di supporto agli ospedali pubblici per curare i nostri malati”.

Così la segretaria della UIL, Tecla Boccardo.

 

“Assistiamo invece alla limitazione anche delle terapie salvavita e di ogni altra prestazione che potrebbero offrire le strutture private convenzionate.

Piuttosto che chiedere il loro aiuto per sopperire alle oggettive carenze del pubblico, si è scelto di non offrire opportunità di cura ai molisani, bloccando le attività di tutte le strutture private per il 2023, con una clausola capestro per i privati, per la quale senza la firma dei contratti per il 2022, non potranno operare in convenzione. In sostanza una scelta che si dimentica di chi soffre, che non tiene conto delle necessità di cura dei malati, ma che ancora una volta mette al centro delle scelte non la dignità e il diritto della persona di essere curati, ma logiche che nulla hanno a che fare con il dovere e la responsabilità di garantire i servizi sanitari ai molisani. Una modalità che è in contrapposizione con la stessa sospensiva decretata dal Tar che aveva già sospeso il DCA n.35 del 2022.

 

Un inaccettabile modo di agire, oltretutto promanato dalle indicazioni di una struttura burocratica creata senza il rispetto delle norme e contrattuali che abbiamo provveduto a contestare.

Mentre si chiudono reparti e strutture per assurde contrapposizioni di potere è a rischio la vita dei molisani. Facciamo qualche esempio: per quelle prestazioni oncologiche, radioterapiche, neurologiche o ortopediche ed oculistiche, non garantite dal pubblico, ma assicurate dai privati, cosa succederà?

 

I pazienti molisani che non possono avere accesso a cure tempestive negli ospedali pubblici della regione e non potranno andare dai privati, cosa dovranno fare, dove andranno?

 

Assisteremo alla migrazione dei malati, con costi aggiuntivi a carico della Regione a causa della mobilità passiva. Con questa cecità gestionale non si va da nessuna parte e si mette a rischio la vita dei molisani. La Uil Molise, per questo motivo, ha chiesto formalmente con una nota del 31 dicembre l’intervento urgente del Governo: bisogna subito fare qualcosa, bisogna rimuovere dal Molise la gestione commissariale fallimentare, bisogna difendere il diritto alla tutela della salute dei molisani! conclude Boccardo.