di Tonino Atella

Due realtà medico/sanitarie a pochi chilometri l’una dall’altra -l’ospedale di comunità Ss. Rosario di Venafro e a tre km. di distanza il Neuromed di Pozzilli, istituto di cura e ricerca- ma profondamente diverse nell’offerta di servizi e di riflesso nella domanda degli utenti.

Trascorsa la mattinata tra ambulatori e laboratori, al Ss. Rosario prevalgono dal pomeriggio i vuoti e i corridoi deserti, tant’é il parcheggio esterno praticamente vuoto essendo deserto il complesso medico/sanitario.

Al Neuromed invece si registra h24 folla di pazienti e gente in attesa di analisi, visite specialistiche, accertamenti ect. Due realtà diverse e differenti dalle fondamenta, con l’Istituto di Cura e Ricerca di Pozzilli che giorno dopo giorno si evidenzia e si distingue per i risultati delle ricerche, per gl’interventi specialistici che vi si eseguono e per cure ritenute unanimemente di rilievo assoluto, tant’è appunto la grande affluenza di utenti da ogni angolo del centro sud d’Italia.

Neuromed é preciso e rassicurante punto di riferimento per tanti e la presenza quotidiana di migliaia di utenti che continuano a bussare ed a servirsi delle prestazioni dell’Istituto di Via Atinense è conferma dell’ottima semina pregressa e del raccolto che oggi il complesso registra. Il cittadino del centro e del meridione d’Italia è cioè soddisfatto dell’Istituto di Pozzilli e delle prestazioni degli specialisti che vi operano all’interno, tanto da rivolgervisi in piena sicurezza e totale continuità.

Ne sono prova, quale testimonianza esteriore del fenomeno, le diverse centinaia di auto quotidianamente parcheggiate all’esterno dell’Istituto e di riflesso il progresso socio/economico che l’intera comunità di Pozzilli continua positivamente a registrare.

Una sanità privata, questa di Neuromed nell’estremo Molise occidentale, che sa tanto di successi e soddisfazioni, vista la quotidiana affluenza di utenti. L’altra faccia della medaglia, ossia il Ss. Rosario di Venafro, è invece tutt’altra cosa. Una sanità pubblica, quella dell’ospedale venafrano di via Colonia Giulia la cui struttura risalente ai primi anni ’80 denuncia tra l’altro più di qualche falla viste le malmesse pareti esterne del nosocomio, che un tempo era di eccellenza e di assoluto richiamo in ambito interregionale -grazie ai servizi ed alle professionalità sanitarie che vi operavano- ma che negli ultimi anni ha fatto come … il gambero, il quale arretra piuttosto che avanzare!

Tale involuzione o arretramento però non sono dipesi da deficienze o defaillance interne al Ss. Rosario, bensì da scelte politiche superiori ed esterne a Venafro che hanno finito per immiserire e ridurre ai minimi termini in fatto di prestazioni e servizi l’offerta del Ss. Rosario, allontanando gradualmente i potenziali utenti.

Oggi, inutile nasconderlo, è ben poca cosa l’ospedale venafrano privato praticamente del 90% di quanto disponeva per scelte che francamente si ha difficoltà a condividere. Cosa è attualmente, di cosa dispone la struttura sanitaria pubblica venafrana? Appena delle unità di medicina e fisiatria, e nulla più in fatto di reparti! Sparito tutto, così come non c’è più nemmeno il laboratorio di analisi appena sostituito dal “punto prelievi”.

E’ stato soppresso anche il Pronto Soccorso, prima sostituito dal Punto di Primo Intervento ed attualmente, cancellato anche tale predetto servizio, a sua volta sostituito dal 118, ossia dall’autoambulanza per trasferire in tutta fretta da qualche parte della Penisola il malcapitato che ha urgente bisogno di cure per restare tra i vivi! Ss. Rosario di Venafro e Neuromed di Pozzilli, sanità pubblica e privata praticamente a stretto contatto di gomito nell’estremo Molise occidentale che confermano il momento “ ni “ della sanità italiana, la quale conosce alti e bassi assolutamente differenti e distanti che producono purtroppo un  desolante risultato : disorientare il cittadino !

Ben vengano, sia chiaro, Neuromed e realtà simili per garantire la salute di tutti, ma certamente non a scapito della sanità pubblica, in modo da offrire all’utenza continuativa certezza di cure e prevenzione sull’intero territorio nazionale, Molise compreso.