L’incentivo “Resto al Sud”, inizialmente rivolto solo alle imprese, è oggi esteso anche all’ “attività libero-professionale esercitata in forma individuale” e agli under 46. La misura, in vigore dallo scorso 8 dicembre, punta alla rinascita economica del Mezzogiorno. È infatti destinata ai residenti nelle regioni Molise, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia (o a coloro che, dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria, vi si trasferiscono entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni se residenti all’estero).

Il bonus che inizialmente era riservato solo ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, dunque, include ora una platea più ampia di destinatari. Come spiegato dettagliatamente sul sito web di Invitalia, previsto un finanziamento (fino a 50mila euro per la creazione di nuove attività e fino a 200mila euro in caso di società) volto a coprire i costi e le spese di partenza, basilari ed essenziali: ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, acquisto di impianti, macchinari, attrezzature anche informatiche. Garantita la copertura del 100% dei costi di avvio delle nuove attività: per il 35% sotto forma di contributo a fondo perduto, mentre per il restante 65% tramite finanziamento bancario assistito dal Fondo di garanzia per le PMI, con la previsione di interessi a tasso zero (da rimborsare entro otto anni dalla concessione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento); 1,25 miliardi di euro i fondi stanziati.

“Il progetto di finanziamento approvato dal Governo – ha sottolineato il presidente di Confprofessioni Molise, Riccardo Ricciardi – rappresenta certamente una boccata d’ossigeno per alleviare l’asfissia che affligge l’economia molisana; c’è però la necessità anche di maggiori agevolazioni fiscali per chi decide di investire ed intraprendere nuove attività”