Chiediamo che il sindaco di Isernia non dia alcun seguito alla sedicente “mozione consiliare” anti SPRAR, poiché irricevibile, dannosa anche per l’occupazione locale e il patrimonio comunale, sconclusionata, inammissibile, non degna per la buona immagine della nostra città sotto il profilo civile.

Fermo restando che il sindaco non ha alcun obbligo legale di dare seguito a tale “mozione”, essa è comunque ineseguibile per una serie di ragioni pratiche, politico-sociali, etiche, e persino giuridiche.

Sul piano pratico essa è del tutto velleitaria, a parte la becera propaganda che la sottende: il flusso migratorio è un fenomeno inarrestabile, causato da questioni di portata mondiale che vanno ben oltre il piccolo cabotaggio di un Comune come Isernia, per cui deliberare “No ai migranti aiutiamoli a casa loro” ha la stessa utilità che deliberare “No alla pioggia spostiamo le nuvole sui Balcani” .

Nella situazione data, il Comune non è chiamato a scegliere tra “il SI o il NO ai migranti”, ma solo tra due modalità di venire incontro alle nuove esigenze poste: una, per un percorso di convivenza migliore tra locali e migranti mediante lo SPRAR, presupposto per una gestione pubblica mediante i Comuni, democraticamente controllata dei servizi, con il coinvolgimento degli stessi migranti, che si tradurrebbe anche nell’aumento dell’occupazione locale con l’impiego di risorse europee per servizi collettivi utili e nella possibilità di potenziare il patrimonio comunale; l’altra, privatizzata, in balia del profitto dei gestori, che più facilmente si presta a situazioni di mala gestio speculativa, favorendo l’alimentazione di paure e disagi con la popolazione locale, su cui qualcuno potrà continuare a fare la sua becera, illecita e pericolosa propaganda xenofoba.

Non sfugga che l’unico risvolto pratico che infatti ha tale mozione approvata dal Consiglio è proprio il secondo, e di qui anche il suo carattere sconclusionato: prima lamenta la mala gestio delle speculazioni private, poi di fatto consegna i migranti proprio agli speculatori.

L’ineseguibilità di tale sedicente “mozione” sussiste anche per la sua inammissibilità sul piano politico-sociale ed etico, collocandosi il suo secco “NO ai migranti” fuori dai minimi valori di civiltà su cui si fonda la nostra comunità locale e nazionale; tanto più essendo essa animata da un paio di nazifascisti presenti in consiglio, che da giorni stanno seminando in città veleni e le solite idiozie xenofobe, strumentalizzando certi episodi.

Ma v’è persino un motivo giuridico: il sindaco di Isernia, in sede legale di autotutela, non può dar seguito ad una mozione palesemente illegittima, poiché chiaramente in contrasto con l’art.10 della Costituzione e con Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale ratificata con la vigente L. 13 ottobre 1975, n. 654 e successive modifiche, a parte gli accordi Stato-Regioni –ANCI per un’equilibrata e razionale distribuzione sul territorio dalla quale nessun comune può tirarsi indietro.

Non può eccepirsi in tal caso neanche un vincolo di “democrazia” rispetto al consiglio: non solo per tutto quanto sopra e perché è chiaramente emersa negli interventi dei consiglieri l’assenza di conoscenza della problematica posta all’ordine del giorno; ma anche perché la truffa elettorale del maggioritario, crea una forte distorsione tra la reale civiltà e volontà della popolazione di Isernia, le sue esigenze di una convivenza con i migranti sempre migliore, e la sua rappresentatività consiliare, soprattutto su temi così delicati che coinvolgono principi basilari di civiltà. A partire da una organizzazione nazifascista che è entrata in consiglio solo con qualche decina di voti, mimetizzandosi dentro “Fratelli d’Italia” e fruendo della truffa maggioritaria.

Senza contare le ulteriori distorsioni del voto di scambio e delle reti clientelari, a parte la disinformazione, e del conseguente degrado della attuale classe amministrativa, il che rende una vera e propria finzione, questa sedicente “democrazia” fondata sul capitale e sulla clientela.

 Il Coordinatore Regionale Tiziano Di Clemente