Lo dichiara Mauro Natale, Presidente di Confindustria Molise

Pur condividendo le dichiarazioni espresse nei giorni scorsi da alcuni rappresentanti del partenariato sull’attivazione dei bandi per l’area di crisi, e ribadendo la necessità di procedere ora celermente, ci tengo a ribadire ancora una volta che non bisogna limitare l’attenzione alle risorse finanziarie destinate alle imprese.

Noi di Confindustria, ancora una volta, sentiamo il dovere di ricordare che le infrastrutture materiali e immateriali aumentano la competitività di un territorio. Lo abbiamo sempre detto e lo confermo anche in relazione all’area di crisi.

Dotare di infrastrutture adeguate un territorio come il nostro, al quale il governo ha riconosciuto lo stato di “area di crisi”, è fondamentale per l’obiettivo che si vuole raggiungere: la ripresa delle attività industriali e, di conseguenza, dell’occupazione.

Su questo tema, mi sarei aspettato maggiore attenzione da parte di tutti, perché il miglioramento del contesto rappresenta un elemento propedeutico e duraturo per il rilancio dell’economia, a prescindere dai settori di attività.

La reindustrializzazione del’area del Matese, lo ricordo, è stata oggetto di interventi finanziari pubblici anche nel recente passato: mi riferisco al Patto territoriale del Matese e al Contratto d’area, così come ci sono state iniziative prese da Unioncamere regionale che avevano proprio questa finalità.

Non mi pare coerente che, mentre si ragiona sui bandi per finanziare le attività d’impresa per l’area di crisi, si assista passivamente alla messa in liquidazione del LABORATORIO DI ANALISI di Unioncamere e della CITTADELLA DELL’ECONOMIA. Così come è passato sotto silenzio la necessità di potenziare la piattaforma logistica realizzata nell’ambito del Consorzio Industriale di Bojano.

Ricordo che questa era direttamente collegata al potenziamento della linea ferroviaria tra Bojano e Campobasso, che andava sotto il nome – oggetto di tanta ironia – di “metropolitana leggera”, mentre le altre due iniziative erano volte una a certificare la qualità delle produzioni molisane, l’altra – la Cittadella dell’economia – aveva come obiettivo quello di trovare un’allocazione alle start up che oggi trovano rilevanti finanziamenti all’interno dei programmi comunitari e regionali.

Il recupero e il potenziamento di iniziative già poste in essere con soldi pubblici dovrebbe essere un elemento preliminare per tutti i programmi di sviluppo di un’area.

Limitarsi ad osservare il quantum, cioè le erogazioni finanziarie destinate alle imprese nell’area di crisi, facendo i conti dei finanziamenti in relazione al numero di domande, rappresenta a mio avviso un modo vecchio e miope di analizzare la ripresa di quell’area.

Da qui il mio appello, come Confindustria Molise, affinché il governo di questa regione riprenda i temi di cui parlavo prima e li sviluppi, accompagnandone la realizzazione in tempi rapidi e contigui a quelli indicati dalla normativa sull’area di crisi“.