Pomeriggio assolutamente favorevole sotto l’aspetto climatico e tanta sana e divertita partecipazione alla Scalata Venafro/Conca Casale (km. 11 c.a) di corsa a piedi in altura, valido anche quale Memorial Mario Argenziano, che ha chiuso l’anno vecchio. Ad organizzare l’Atletica Venafro, il cui impegno è stato confortato dalle tantissime presenze provenienti da diverse regioni del centro e sud d’Italia. Sul gradino più alto del podio, relativamente agli uomini, è salito meritatamente il romano Domenico Liberatore (Podistica Solidarietà) che ha impiegato 42’ e 22” per coprire gli undicimila metri circa del percorso, partendo da piazza Castello Pandone a Venafro (220 l/m) ed arrivando all’ingresso di Conca Casale (650 l/m). Alle sue spalle Piero Biagio Mignogna (Runners Termoli), che ha fatto fermare i cronometri sull’altrettanto ottimo tempo di 42’ e 38” : terzo Mario Capuani  (Atletica Venafro) in 43’ e 22”. A seguire Giancarlo De Vincenzo (Super Runners), quarto in 45’ e 02”, e Andrea Visone (Atl. Isernia), quinto in 45’ e 46”. Tra le donne invece l’ha spuntata la venafrana Anna Bornaschella (Atl. Venafro) in  54’ e 12”, davanti a Iveta Golhova (Atl. Venafro) e Michela Crispino (Atl. Venafro) accreditate entrambe di 1h 00’ e 42”, mentre quarta si è piazzata Angela Martinelli (Purosangue Atletic Club) in 1h 03’ e 52” e quinta Benedetta Capasso (Atl. Venafro) che ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 1h 04’ e 50”. Si diceva della bellezza della gara e dell’ambiente montano che ha accolto i podisti, un binomio quanto mai favorevole che ogni anno puntualmente richiama tantissimi podisti d’ambo i sessi. Al termine della Scalata le premiazioni dei migliori assoluti, dei primi delle diverse categorie ed il rituale scambio di auguri per un nuovo anno ricco di sport e di soddisfazioni per tutti, prima di rientrare a bordo della navetta dell’organizzazione in modo da essere tutti puntuali per il cenone di fine 2017, irrobustiti nel fisico e nella mente dalla piacevole anche se faticata corsa in montagna tra Venafro e Conca Casale.

Tonino Atella