Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba. La Procura di Isernia, diretta dal procuratore Carlo Fucci, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Maria Carmela Andricciola e condotte dalla Guardia di Finanza del capoluogo molisano, ha ottenuto sette misure cautelari personali, emesse dal gip Federica Rossi, nei confronti di 7 persone, tra imprenditori e professionisti, in seguito alla scoperta di una frode fiscale di 85 milioni di euro.
A finire nei guai e nel mirino della guardia di finanza imprenditori, professionisti e collaboratori, amministratori formali e di fatto di società con sedi a Roma (RM), Isernia (IS), Giugliano in Campania (NA), Villaricca (NA), San Severo (FG), Pescara (PE), Guardiaregia (CB), Piedimonte Matese (CE), Apricena (FG), e un Decreto di Sequestro Preventivo per circa 24 milioni di euro.
Effettuate numerose perquisizioni tra Abruzzo, Puglia, Campania, Lazio e Molise. Nell’operazione denominata ‘Fil Rouge‘,  frutto di due anni di indagini ed accertamenti particolarmente complessi ed articolati condotti dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Isernia, sono stati impiegati oltre 100 militari e numerosi automezzi.

Sono state eseguite inoltre numerose perquisizioni presso le abitazioni e le sedi delle società coinvolte a vario titolo nell’imponente frode fiscale. Complessivamente l’indagine ha portato all’iscrizione nel Registro degli Indagati di n. 20 persone, per frode fiscale.

Questa capillare operazione trae origine da una preliminare attività info-investigativa e diintelligence del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Isernia, dalla quale sonoemersi elementi indiziari che portavano a ritenere l’esistenza di gravi e numeroseviolazioni in capo a I. P. ed alle due figlie di questa, C. R. e E. R., note imprenditrici della provincia Pentra, le quali, attraverso la diretta e/o indiretta gestione di numerosi soggetti giuridici, facenti parte del denominato “Gruppo R.”, avrebbero ottenuto rilevanti ed indebiti benefici di natura fiscale.

La minuziosa attività d’indagine, nei confronti dei soggetti giuridici del Gruppo R., che operano, tuttora e prevalentemente, nel settore degli appalti pubblici, con particolare riferimento alla manutenzione di strade ed autostrade ed alla realizzazione e conservazione di giunti e raccordi stradali, ha consentito di avvalorare le ipotesi preliminari.

L’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti era apparso del tutto probabile se si tieneconto che tutte le società del “Gruppo R.” presentavano una situazione, ai fini IVA, assolutamente anomala e del tutto incoerente rispetto all’attività economica dalle stesse esercitata.

Difatti, da una semplice disamina delle dichiarazioni presentate ai fini IVA da parte di tuttii soggetti economici riconducibili alle sorelle R., si è rilevato che gli importi imponibili riferiti agli acquisti di beni e servizi risultavano sempre di gran lunga superiori a quelli relativi alle fatture emesse.

A seguito di un attento esame della situazione patrimoniale ed economica di ogni singolo soggetto economico, si è proceduto all’individuazione delle situazioni di criticità, rappresentate dalla presenza di crediti IVA eccessivi rispetto all’attività esercitata.

Di seguito la conferenza stampa in Procura con i particolari della vicenda e le relative interviste: