di Pietro Tonti

Chiude il museo dei costumi molisani il famoso Musec, anzi, non riapre visto che già è chiuso da alcuni mesi. Il Direttore del museo e proprietario, ricercatore e collezionista Dott. Antonio Scasserra, proprio ieri ha inviato, attraverso i suoi legali la Pec di richiesta di smantellamento e riconsegna di tutta la sua collezione, presente ancora nei locali al piano interrato della Provincia in Via Berta, al Presidente della Provincia pentra Alfredo Ricci.

Eppure in un momento di massima attenzione sul Molise turistico futuribile, chiudere anche una sola struttura museale, seppur privata, nuoce all’intera regione, ne sono tutti consapevoli.

Scasserra parla, in una intervista, di scarsa attenzione della politica, verso il Musec, ma vogliamo fare chiarezza ripercorrendo le tappe di una situazione paradossale che appare oggi un mistero alla ”Belfagor” il fantasma del più noto museo: il Louvre.

L’Assessore regionale alla Cultura e al Turismo Vincenzo Cotugno afferma: “Per il Musec, noi come regione abbiamo bonificato alla provincia di Isernia , tra il 2018 e 2019 , Ben 360mila euro, di cui 165mila euro di contributi per il distretto turistico ( Musec compreso ) e, 200mila euro di anticipo su un progetto, sempre finanziato dalla regione alla provincia di ben 2milioni di euro ( di cui 450mila proprio per il Musec ) . Mi risulta che Scasserra non dialoga con la provincia, ed io non so e non capisco il perché. Noi non abbiamo nessun tipo di rapporto con Scasserra, nè sappiamo qual è la convenzione e/o altro tipo di rapporto che ha con la provincia di Isernia. Credo che qualche chiarimento siano loro a doverlo avere prima tra di loro e poi a darlo al territorio spero – afferma Cotugno – nella prossima settimana di saperne di più. Continuare a dire che è la Regione a voler chiudere e/o comunque è responsabile della cosa, è falso, fuorviante e non corretto. Quanti i fatti e le cifre a testimonianza della grande attenzione della regione per il turismo e la cultura della provincia di Isernia, diversamente è solo sterile polemica politica conclude l’Assessore Cotugno”.

D’altro canto, quello della Provincia, abbiamo raggiunto telefonicamente il Presidente  Alfredo Ricci, sulla questione ci informa che non ha mai conosciuto Scasserra, nemmeno si è fatto mai sentire, ma in un lungo week end Ricci ha trovato il tempo per analizzare  tutta la convenzione del Musec che risale come contratto al 2011 e ad oggi- testuali parole del Presidente – non vi è il “vil denaro” per poter intervenire sul Musec per consentirne la riapertura.

Gli animi si sono esasperati ed è giunto il momento di organizzare un tavolo di concertazione dove Scasserra, Ricci e Cotugno dovranno sedersi per affrontare di petto la questione Musec se sta a cuore a tutti, come si presuppone che sia, ma ad oggi le buone intenzioni non sono supportate da azioni concrete per cercare di dipanare questa matassa.

Vi sono state delle posizioni critiche da parte del Consigliere Provinciale Cristofaro Carrino e dell’ex Presidente della provincia Lorenzo Coia, ma la risoluzione di questa problematica non si è mai affrontata per risolverla. Solo scarico di responsabilità in un  ping pong di comunicati stampa.

Il 27 agosto si è riunito il Consiglio provinciale per discutere di finanziamenti al Presidio Turistico provinciale  e il Musec non è stato trattato nemmeno di striscio, come afferma Scasserra.  Prima – dichiara il direttore del Musec – avevo a che fare con Emilia Vitullo e il Consigliere Cristofaro Carrino, si sono tutti dileguati lasciandomi solo con le tasse da pagare, in quanto mi costrinsero ad aprire una partita Iva per gestire il museo, con pagamenti che sono giunti a singhiozzo un anno si e l’altro no, ponendomi in enormi difficoltà finanziarie.

Insomma, una questione da metterci mano con il dialogo, la diplomazia e la volontà. Chiunque degli attori in campo si tiri un pizzicotto, in  uno scatto di orgoglio per risollevare le sorti di una straordinaria iniziativa cultura e turistica che Isernia merita e non ne può essere privata.

E’ giunto il momento di puntare a istituzionalizzare anche i musei privati nel Molise, oltre al Musec, il Winter Line di Venafro e il Museo della Seconda Guerra Mondiale di Rocchetta al Volturno, che sono vere e proprie attrazioni turistiche per l’intero Molise. Si spera, che al di là delle chiacchiere, si venga a capo della questione e non si perdano opportunità per il futuro di questa terra.