INTERVISTA AL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA MAURO NATALE

Presidente Natale, che cosa serve all’industria molisana perché si torni a parlare di ripresa?

“Occorre sostenere le imprese che vanno bene, e che in Molise sono quelle medio-grandi, e aiutare le altre, quelle che oggi non ce la fanno, a tornare a crescere. La dimensione delle imprese, che per Confindustria è la chiave della ripresa, deve diventare un imperativo categorico per gli imprenditori che vogliono stare sul mercato”.

Confindustria Molise ha avanzato delle proposte concrete in tal senso?

“Certamente. Per noi vanno sostenute le imprese che hanno capito il messaggio della crescita, che vogliono innovare, competere sul mercato globale.

Occorre, inoltre, spingere sui fattori di competitività, in primis la diminuzione del carico fiscale, che fanno bene a tutte le imprese, senza distinzione tra settori e bisogna rilanciare gli investimenti con un’azione coordinata tra Governo e Regioni”.

Che ruolo hanno in questo i Patti per il Sud?

“Possono sicuramente rappresentare una spinta per velocizzare la spesa dei fondi comunitari e far chiarezza sugli interventi da realizzare, definendo come e cosa finanziare e usando tutte le risorse in forma integrata. Ma perché questi patti funzionino, è necessario che Governo e Regioni facciano un passo in avanti deciso: non basta condividere una lista di interventi, più o meno importanti. Occorre condividere una strategia di politica industriale per il Mezzogiorno e rendere coerenti i rispettivi comportamenti”.

Come valuta i primi interventi annunciati dal Presidente Frattura e dall’Assessore Nagni?

“Li valuto in modo positivo e coerente con quanto indicato nel Patto per il Molise che Confindustria ha condiviso. In particolare, il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie con l’elettrificazione del primo tratto Roccaravindola – Isernia e il rafforzamento delle infrastrutture ambientali (i depuratori nei Consorzi industriali della Valle Biferno e in quello di Pozzilli-Venafro) rappresentano due elementi molto importanti per restituire competitività al nostro territorio, rendendolo più moderno e funzionale alla crescita dell’attività industriale e alle esigenze del sistema economico molisano nel suo complesso”.

Questi interventi saranno realizzati con un investimento di 32,75 milioni di euro, dei 727, 7 milioni di euro complessivi destinati al Molise. Come verrà spesa la restante parte delle risorse previste nel Patto?

“Escludendo la quota di circa 200 milioni di euro già impegnati con il vecchio ciclo di programmazione ed escludendo i 32,75 milioni di euro che verranno impiegati per le opere di cui dicevo poc’anzi, la restante parte delle risorse sarà destinata alla compartecipazione finanziaria per favorire gli investimenti all’interno delle aree di crisi molisane e allo sviluppo dell’infrastrutturazione digitale, presupposto per gli investimenti su Industria 4.0

In un’economia globalizzata, questo è il futuro della nostra industria, anche di quella locale che vuole continuare ad esistere e che vuole crescere. Oggi le fabbriche sono diverse da quelle che di trent’anni fa e quelle che ancora non lo sono devono adeguarsi al cambiamento, altrimenti resteranno indietro e non avranno futuro”.