di Tonino Atella

Già ricco di se per storia, cultura e colture con tanti ultra millenari alberi, il Parco Regionale dell’Olivo di Venafro si è appena arricchito di altro momento di grosso richiamo. Al suo interno è stato infatti allestito l’innovativo Giardino degli Olivi Patriarchi d’Italia, situato giusto all’ingresso dell’area perché possa essere fruito e visitato da tutti. Di cosa trattasi ? In siffatto accogliente giardino sono stati messi a dimora i cosiddetti “gemelli”, ossia olivi ricavati per talea dagli olivi più antichi e significativi d’Italia, ai quali è legata la storia dell’uomo sulla Terra.

<Un patriarca per ogni regione della Penisola -si legge sul pannello esplicativo all’ingresso del Giardino, arricchito da spaziosa strada sterrata d’accesso- con olivi diversi da regione a regione e tali da esprimere l’unità sinergica del nostro Paese non solo sul piano botanico ma anche umano e storico>. <Si tratta -prosegue il testo- di antichi alberi da frutto, capostipiti di agricoltura e olivicoltura delle varie regioni. Piante antichissime  che hanno resistito ad ingiurie ed avversità dei secoli. Questi olivi sono un elemento fondante del paesaggio agricolo italiano “fatto a mano” da uomini e donne dei popoli antichi. Alcune di questa piante erano già in vita quando i Romani edificarono le mura e i manufatti che ancora oggi sono presenti in questo Parco Storico Agricolo Regionale dell’Olivo. Qui -è la conclusione del testo- si conserva il germoplasma degli olivi più significativi e sarà possibile fare la conoscenza con le piante dalle quali derivano i nostri oli regionali>.

Di quali “gemelli” trattasi ed appartenenti a quali regioni della Penisola? Dell’olivo di Venafro ovviamente, quindi degli alberi di Ceglie (Fr),Castelbuono (Palermo), Magliano (Gr), Manfredonia (Fg), Luras e di tant’altre aree olivetate d’Italia.