di Tonino Atella

Che perdita! Dura ed assai consistente sotto l’aspetto sociale, artistico ed economico, ricordando quando all’epoca riusciva ad attrarre, interessare e coinvolgere, e conseguentemente quanto si è perso una volta scomparso. Il riferimento è per il bellissimo ed assai suggestivo Presepe Vivente di Venafro dei primi anni ’70, tra i primi ideati ed allestiti in tutt’Italia.

Trattavasi di uno spettacolo unico ed assolutamente nuovo di personaggi, costumi, ambientazioni e rievocazioni capace di attrarre e coinvolgere tantissimi appassionati di ogni angolo della Penisola, che addirittura presero ad arrivare numerosi ogni fine anno a Venafro a bordo di pullman turistici per non perdersi la proposta scenico/recitativa allestita dai giovani ambosessi della città. Un Presepe Vivente, quello venafrano di 50 anni orsono, tanto ben fatto e curato nei minimi dettagli che anche le telecamere di Canale 5 di Mediaset non vollero perderselo, riproponendolo puntualmente  a milioni di telespettatori. Un successo autentico di partecipazione, presenze ed impegni scenico/recitativi che catapultarono Venafro all’attenzione dell’intero Stivale.

Ad allestire il tutto, come detto, furono i giovani della città che curavano direttamente scene e costumi, proponendo le numerose repliche dello spettacolo -necessarie date le tantissime prenotazioni- negli ultimi giorni dell’anno lungo i pendii di monte Santa Croce, da dove scendevano pastori, pecore, Re Magi ed altri personaggi tipici del presepe, mentre la capanna della natalità con all’interno l’ultimo neonato venafrano era situata su piazza Castello Pandone (oggi Piazza Totò), ricavata nella parete pedemontana dello stesso monte.

E di fronte il numerosissimo pubblico di tutt’Italia stipato sulle gradinate per applaudire e complimentarsi per l’offerta recitativa. Cosa è rimasto oggi a Venafro di tutto questo? Assolutamente niente! Un gran peccato, non c’è che dire! In effetti non c’è stato negli anni il necessario cambio generazionale, per cui il Presepe Vivente di Venafro é inevitabilmente naufragato scomparendo del tutto.<I nostri giovani degli anni ’70 -dichiarano oggi numerosi venafrani- ebbero il merito di ideare uno spettacolo assolutamente unico ed innovativo, che fece epoca e tantissimo scalpore. Peccato che sia scomparso!>